Comunicato del 8 febbraio 2004
In attesa della seconda visita di Berlusconi a Tripoli, in programma dopodomani martedì 10 febbraio, i 20 mila Italiani espulsi dalla Libia e rappresentati dalla nostra Associazione danno pieno sostegno alla non facile missione del Presidente del consiglio, il cui obiettivo di fondo, al di là delle motivazioni di politica internazionale, è sbloccare -in un colloquio diretto con il colonnello Gheddafi- il contenzioso italo-libico, rimasto aperto nonostante il trattato bilaterale del 1998 e gli impegni già concordati nel primo incontro tra i due leader il 28 ottobre 2002.
Gli ex Italiani di Libia apprezzano altamente il nuovo, generoso e paziente tentativo di Berlusconi di ridefinire una misura attendibile del gesto di riconciliazione preteso da parte libica, ovvero del contributo dellItalia alla realizzazione di una nuova autostrada. Ma gli ricordano che tale apporto finanziario non potrà comunque intaccare le risorse prioritarie, in misura pari ad almeno 250 milioni di euro, necessarie per la copertura della legge per il definitivo indennizzo dei beni confiscati alla nostra Comunità solennemente promessa da questo governo.
Gli italiani espulsi e i loro figli, tuttora in attesa di ottenere anche il diritto civile di tornare da turisti in quel Paese, restano infatti nella vicenda storica del contenzioso italo-libico come la testimonianza vivente di un doloroso contributo che l’Italia ha già pagato alla Libia, e che è necessario venga anch’ esso riassorbito per una piena normalizzazione tra i due popoli.