La Francia ha accusato la marina turca di agire in modo ostile e inaccettabile nei confronti dei suoi alleati della Nato per impedire loro di far rispettare l’embargo sulle armi in Libia imposto dalle Nazioni Unite (Onu).
La portavoce del ministero degli esteri francese, Agnes von der Muhll, ha dichiarato che la violazione dell’embargo, in particolare quella portata avanti dalla Turchia, è il principale ostacolo al raggiungimento della pace attraverso una soluzione politica che possa consentire stabilità nel paese nordafricano.
“Il sostegno della Turchia all’attuale offensiva del Governo di accordo nazionale (Gna) va direttamente contro gli sforzi di tutti per garantire una tregua immediata”, dichiara la portavoce francese.
La forte reazione di Parigi sembra essere dovuta a un incidente avvenuto qualche settimana fa, quando tre navi militari turche hanno minacciato la nave francese Courbet nel Mediterraneo orientale, che era sotto il comando Nato, durante un tentativo di controllo sulla nave turca Cirkin, sospettata di trasportare armi nell’ex colonia italiana.
La Turchia nega l’incidente
Secondo un alto funzionario militare turco le accuse francesi sono completamente false: non c’è stato nessun incidente tra la nave francese e quelle di Ankara. “La Turchia sta adempiendo ai suoi obblighi internazionali oggi come in passato”, dichiara il militare.
Delegazione turca a Tripoli
Una delegazione turca è arrivata ieri in Libia. Il ministro degli esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu, il ministro del tesoro Berat Albayrak, il capo intelligence Hakan Fidan e il portavoce presidenziale İbrahim Kalın hanno incontrato ieri a Tripoli il primo ministro del Gna libico, Fayez al-Serraj, il ministro degli esteri Mohammed Siyala e il presidente dell’alto consiglio di stato Khalid al-Mishri.
Secondo Çavuşoğlu, lo scopo della visita è stato quello di ribadire con forza e chiarezza che “la Turchia sta con la Libia (il Gna)” e il miglioramento delle future relazioni bilaterali tra i due paesi. Inoltre, sempre secondo le dichiarazione del ministro turco, sono stati discussi anche il ripristino dei partenariati economici: “Le attività commerciali delle aziende turche sono state interrotte in Libia a causa della guerra. Ci sono progetti ed investimenti che devono essere completati”.
Infine, Çavuşoğlu si è congratulato con il team turco presente in Libia che si occupa dell’addestramento e della consulenza militare come parte del protocollo d’intesa.
Russia: “Accogliamo sostegno di Washington”
Intanto, Sergey Lavrov, il ministro degli esteri russo, ha dichiarato mercoledì che avrebbe accolto con favore qualsiasi sforzo da parte statunitense, sfruttando la loro influenza su Ankara, per contribuire a raggiungere un cessate il fuoco in Libia, dove Turchia e Russia appoggiano schieramenti opposti.
Alcuni osservatori occidentali interpretano l’appello russo agli USA come un segno crescente dell’esasperazione di Mosca per le difficoltà del feldmaresciallo Haftar sul campo di battaglia.
Mario Savina, analista ricercatore, si occupa di Nord Africa e flussi migratori. Sapienza Università di Roma, AIRL Onlus – Italiani di Libia, OSMED – Osservatorio sul Mediterraneo (Istituto “S.Pio V”)