Il capo del Governo di accordo nazionale (Gna), l’unico riconosciuto dalle Nazioni Unite (Onu), Fayez al-Serraj, ha incontrato nella giornata di ieri a Tripoli il Ministro degli esteri italiano, Luigi Di Maio.
Nell’incontro le due parti hanno discusso sulla necessità di tornare al più presto al processo politico avviato dall’Onu e di respingere qualsiasi interferenza esterna negativa da parti di Stati alleati con un fronte o con l’altro. Il Gna ha sottolineato che è necessaria la prosecuzione dell’operazione Irini, intesa come sforzo dell’Unione Europea per controllare l’embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite nel tentativo di ridurre l’arrivo di armi nel territorio nordafricano e di conseguenza ridurre i combattimenti tra le due fazioni.
Le due delegazioni hanno affrontato altri temi come la migrazione nel Mediterraneo, la produzione di petrolio e la necessità di ritornare ad un’attività produttiva costante e completa e dell’aiuto italiano nello sminamento delle aree riconquistate dal governo di al-Serraj.
“Roma, partner importante”
Al suo rientro a Roma, in una dichiarazione rilasciata alla stampa, Di Maio ha affermato che l’Italia farà di tutto per evitare un’escalation della guerra in Libia e che “il tema libico è una priorità per la politica italiana e per la sicurezza nazionale”. Sempre secondo il ministro italiano, al-Serraj avrebbe assicurato al capo della diplomazia italiana l’importanza del partenariato tra Roma e Tripoli, nonostante la presenza turca nel paese nordafricano.
Di Maio ha ribadito che non esiste una soluzione militare alla crisi libica e che solo una soluzione politica potrà porre fine a questo conflitto che dura ormai da troppo tempo: “La crisi libica è un grande problema per la sicurezza e la politica estera italiana, e Roma difenderà i suoi interessi geopolitici ora più che mai”.
Migranti nel Mediterraneo
Il primo incontro con la commissione tecnico libico-italiana, per discutere l’emendamento al protocollo d’intesa tra i due paesi sulla questione migratoria, si terrà il 2 luglio. Il presidente libico ha consegnato alla delegazione italiana la proposta di modifica del MoU (Memorandum of Understanding). Secondo il capo della Farnesina, ad una prima lettura, la Libia ha la volontà di andare nella giusta direzione e verso una sempre maggiore tutela dei diritti umani.
“Nessuna divisione del paese”
“L’Italia ritiene inaccettabile una divisione della Libia, perché sarebbe l’anticamera di nuovi conflitti armati”, ha concluso Di Maio.
Mario Savina, analista ricercatore, si occupa di Nord Africa e flussi migratori. Sapienza Università di Roma, AIRL Onlus – Italiani di Libia, OSMED – Osservatorio sul Mediterraneo (Istituto “S.Pio V”)