“Anche le pulci prendono la tosse”, il nuovo giallo di Roberto Costantini, romanziere di fama internazionale, esce il 2 luglio nelle librerie, edito da Solferino (272 pp. 15 euro). Si tratta di una storia particolare, ambientata a metà marzo nelle zone lombarde più colpite dall’emergenza Coronavirus.
Un giallo ispirato dal Coronavirus
Il titolo riprende la famosa espressione napoletana e la estende: a volte persone dalle vite insignificanti possono contribuire, nel bene e nel male, allo sviluppo di eventi eccezionali. È quello che accade ai quattro protagonisti del romanzo, scritto di getto da Costantini. «Una notte sono rimasto sveglio e ho completato il romanzo: ho creato i personaggi, la trama, i capitoli – ha spiegato lo scrittore al Corriere della Sera – Mancava la scrittura, per la quale ho impiegato altri venti giorni, ma la struttura c’era tutta, come se fosse piovuta dal cielo».
Diritti d’autore allo Spallanzani e altri ospedali
La novità, significativa, è che il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto a favore degli ospedali. Costantini ha infatti aderito alla campagna di Rcs con La7 “Un aiuto contro il coronavirus”, rinunciando al suo compenso.
«Come sarà riportato sulla copertina del libro – ci ha spiegato – tutti i diritti d’autore (minimo 150.000) andranno alla raccolta per gli ospedali che fanno ricerca sul virus, in particolare lo Spallanzani».
Una Fargo lombarda
La storia viene descritta come un noir alla Fargo, il bellissimo film dei fratelli Cohen del 1996. Solo per questo varrebbe la pena leggerlo. Le pulci hanno le sembianze di un poliziotto, un’infermiera, un’insegnante e un piccolo imprenditore. Travolti dalla pandemia di Coronavirus, cercheranno di approfittarne per i loro piccoli scopi. Ma la situazione eccezionale che accompagna il virus sconvolgerà anche i loro destini di piccoli insetti. Come quelli di tutti noi. Recando in sé una morale da non dimenticare: “Siamo nati in un mondo che nutriva i corpi e uccideva le anime. Moriamo in un mondo che uccide i corpi ma forse rinascono le anime”.
Costantini da sempre legato alla Libia
Roberto Costantini, ingegnere e docente alla Luiss, è nato a Tripoli, in Libia, nel 1952. È talmente legato al ricordo di quella nazione da aver creato “La trilogia del Male”, una serie di romanzi che hanno come sfondo proprio la Libia e la collettività italiana a Tripoli.
Lo scrittore, al convegno AIRL Onlus di Latina nel 2017, ha spiegato la genesi della trilogia: «Quando sono mancati i miei genitori – si legge su Italiani di Libia – mi sono chiesto: “Cosa posso fare per recuperare qualcosa che in vita di mia madre e mio padre non ho fatto?” e da lì è nata l’idea che mi ha portato a scrivere questi libri, sui quali ho ragionato tanto. Scrivere un saggio? Ma se scrivo un saggio sulla Libia chi se lo legge? Persino quelli di Umberto Eco vendono tremila copie soltanto!»
«Non posso farlo con un saggio, scriverò un giallo perché se un giallo va bene verrà letto da molti e più facilmente porterà la misconosciuta storia degli italiani di Libia in giro per il mondo».
Numerosi premi ai suoi romanzi
Il giallo non solo è andato bene ma ha proiettato Costantini nell’olimpo dei romanzieri italiani. “La Trilogia del male” si è aggiudicata il Premio speciale Giorgio Scerbanenco 2014 come «migliore opera noir degli anni 2000». Con “La moglie perfetta”, poi, è stato finalista al premio Bancarella 2016.
Una garanzia, per una lettura avvincente e per il nobile scopo che persegue. Roberto Costantini non è una pulce.
Daniele Lombardi, classe 1973, è giornalista, scrittore e grafico. Direttore responsabile della rivista “Italiani di Libia”. Ha scritto il saggio “Profughi. Dai campi agricoli della Libia ai campi di accoglienza in Italia” e il noir “La confraternita del lupo”. Ha collaborato con ANSA, Notizie Verdi, Quotidiano della Sera e altre testate locali. Ha fondato Scriptalab, agenzia di comunicazione divulgativa e editing per le aziende. Laureato in Sociologia Politica, ha un master in critica giornalistica conseguito presso l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.