La ministra degli Esteri del Governo di unità nazionale (Gnu), Najla Al-Mangoush, ha ricevuto, insieme ad altre undici donne, il premio International Women of Courage 2022, promosso dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Il riconoscimento va a coloro che hanno coraggio e leadership eccezionali all’interno delle proprie comunità. Il 14 marzo il Segretario di Stato americano Antony J Blinken ha partecipato alla cerimonia virtuale di premiazione per onorare le 12 donne selezionate per il premio.

“Davvero un onore ricevere questo premi. E’ un privilegio rappresentare le donne libiche, il nostro genuino desiderio di migliorare la nostra società e le enormi lotte personali per essere il cambiamento che vogliamo vedere nella nostra amata Libia”, questo il commento di Al-Mangoush dopo la premiazione.

Al-Mangoush è diventata la prima donna ministro degli Esteri della Libia e la quinta a ricoprire una tale posizione in Nord Africa. Originaria di Bengasi, la ministra degli Esteri è un avvocato e ha lavorato come docente e ricercatrice universitaria incentrandosi su temi come la costruzione della pace in aeree di conflitto. Nel 2011 una delegazione dell’Airl aveva incontrato la Mangoush. Giovanna Ortu, già presidente dell’Airl ricorda quell’episodio: “All’epoca Gheddafi era ancora vivo, ma era sparito. Andammo a Tripoli e poi a Bengasi. Fu un viaggio rocambolesco, il nostro aereo si ruppe a Tripoli. Parlammo con molte donne perché in tante si erano fatte avanti durante la rivoluzione: ma lei me la ricordo bene perché era una delle migliori di quelle che ho incontrato”. Durante la rivoluzione libica, la ministra ha guidato l’Unità di impegno pubblico del Consiglio nazionale di transizione che si occupava delle organizzazioni della società civile.