Il Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha voluto sottolineare il contributo dato dalla comunità italiana espulsa nel 1970 allo sviluppo del Paese nordafricano, dichiarandosi disponibile a consolidare le relazioni con l’Associazione: “Il Ministero, anche attraverso l’Ambasciata d’Italia a Tripoli, è disponibile a collaborare con rinnovato spirito di comprensione verso il comune obiettivo di dare il giusto riconoscimento agli Italiani di Libia”. La lettera del Ministro arriva in risposta ai complimenti inviati dalla Presidente dell’AIRL, Francesca Prina Ricotti, all’indomani della missione italiana a Tripoli, avvenuta lo scorso 28 gennaio. Il Vicepremier, riferendosi agli eventi che hanno coinvolto la collettività italiana, ha rimarcato come l’Associazione sia “un interlocutore importante per la Farnesina su un tema umanamente doloroso che ha contraddistinto la storia recente del Paese” e si è detto convinto “che occorra rafforzare il sentimento della memoria della comunità italiana che ha contribuito significativamente allo sviluppo della Libia”.
Nelle prossime settimane una delegazione dell’AIRL dovrebbe essere accolta alla Farnesina per continuare quel dialogo mai interrotto, nonostante le difficoltà, necessario per il raggiungimento degli obiettivi che l’Associazione si è posta nel passato e, da qui, programmare – con il supporto delle istituzioni – il prossimo futuro. “Confidiamo nell’apertura del Ministero per salvaguardare gli interessi rappresentati dalla nostra Associazione, con la speranza che possa trovarsi una soluzione definitiva alla nostra vicenda sul fronte interno e, non appena il contesto di stabilità in Libia lo consentirà, ridare un ruolo centrale agli Italiani di Libia nei rapporti bilaterali, in virtù della vicenda storica e umana che da sempre li lega al Paese nordafricano”, commenta la Presidente Prina Ricotti.
Il Ministro ha voluto altresì sottolineare il suo impegno – e quello del governo tutto – per raggiungere finalmente una stabilizzazione della Libia. “Completare il lungo processo di transizione politica ed istituzionale è la nostra priorità”, si legge nella lettera, dove viene evidenziato come si stia lavorando “per facilitare un accordo tra tutte le parti libiche che consenta di svolgere elezioni nel Paese, dando soddisfazione a quel desiderio di democrazia che tanti milioni di libici chiedono”.