Il premier del Governo di unita nazionale (Gnu) di Tripoli, Abdulhamid Dbeibah, è in missione a Roma per due giorni (7-8 giugno) per una serie di colloqui con la controparte italiana. La visita  della delegazione di alto profilo libica – che include anche i ministri degli Esteri e dell’Interno, Najla Al Magoush e Emad Trabelsi – si inserisce nel quadro del rafforzamento delle relazioni tra i due Paesi impegnati in una serie di sfide regionali, energia e migrazioni su tutte.

L’arrivo del misuratino, a poche ore del viaggio della Meloni in Tunisia, dimostra l’importanza del dossier libico nell’agenda italiana e la volontà di Tripoli di mantenere buoni rapporti con Roma. Al centro dell’incontro un rafforzamento delle relazioni nel settore energetico e il tentativo di rafforzare il dialogo sul tema – molto caldo per il governo italiano, ma anche per altre capitali europee – dei flussi migratori in partenza dalla Libia in direzione delle coste italiane. Inoltre, sono stati siglati Memorandum of Understanding anche nel settore delle telecomunicazioni, oltre che su progetti infrastrutturali.

Per quanto riguarda il settore energetico, “Eni ha firmato oggi un memorandum d’intesa allo scopo di studiare e identificare con la Libia opportunità di riduzione delle emissioni di gas serra e di sviluppo di energia sostenibile nel Paese, in linea con la strategia di Eni e con gli obiettivi del governo libico nell’accelerazione dei percorsi di decarbonizzazione e transizione energetica”, si legge sul comunicato rilasciato dalla compagnia di Stato italiana. Inoltre, “si lavorerà all’identificazione di ulteriori risorse di gas dai giacimenti esistenti, che possano essere sviluppate come parte di un progetto integrato per il mercato interno ed eventualmente per l’esportazione”.

Sul dossier migratorio, la Meloni ha espresso “apprezzamento per gli sforzi compiuti dalle autorità libiche nelle operazioni di salvataggio in mare e nel contenimento delle partenze irregolari”. I due ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi e Emad Trabelsi, hanno siglato una serie di intese sul fronte della sicurezza (ancora non sono conosciuti i dettagli), ma che andranno nella stessa direzione di quelli firmati con la Tunisia. Il fascicolo migratorio è tra le priorità dell’agenda italiana e Roma sta pressando per ricevere un impegno maggiore anche da parte dell’Unione Europea. Per la Meloni, la Libia “può e deve fare di più”. Nella nota del governo italiano si legge, infatti, che la premier italiana ha condiviso “le sue preoccupazioni in vista della stagione estiva”. In tal senso, per l’Italia “è fondamentale intensificare gli sforzi in materia di contrasto al traffico di esseri umani. L’Italia rimane determinata a confermare il suo costante impegno a supporto delle autorità libiche, nella gestione dei flussi migratori e nell’assistenza alle comunità locali attraverso i progetti del Fondo Migrazion”.

Infine, è stato siglato un accordo tra la Sparkle (Gruppo Telecom Italia) e la Libya Postal Telecommunication and Technology Holding Company in vista della costruzione di un cavo dati sottomarino e un altro sulla costruzione di impianti per il trattamento acque reflue urbane in Libia da parte della società Termomeccanica di La Spezia.