Secondo quanto dichiarato dal premier del Governo di unità nazionale di Tripoli, Abdul Hamid Dbeibah, entro settembre potrebbero riattivarsi i collegamenti aerei diretti tra la Libia e l’Italia. Mentre è continuo l’impegno di Roma per rafforzare le relazioni e per risolvere il prima possibile lo stallo politico e permettere ai libici di recarsi alle urne, la ripresa dei voli tra i due Paesi assume un’importanza primaria, sia in ottica strategica che economica e sociale. Dal traffico merci agli spostamenti familiari al turismo, con la speranza che quest’ultimo possa tornare rapidamente a interessare la Libia. Un ottimo segnale e un’opportunità per rinsaldare il dialogo tra Roma e Tripoli.
Per la presidente dell’AIRL, Francesca Prina Ricotti, “la notizia è la conferma degli sforzi da entrambe le parti per ripartire al più presto con i voli diretti che agevolerebbero sicuramente gli scambi economici e culturali. Come Italiani di Libia ci auguriamo che possa realizzarsi quanto prima perché conosciamo bene quanto la Libia ha da offrire”.
Tuttavia, come segnala Agenzia Nova, esistono ancora questioni da risolvere per permettere un’effettiva ripresa. Su tutte, il Notam (Notice to Airmen, avviso ai piloti) italiano del 2018, che impedisce sorvoli dello spazio aereo libico e voli diretti tra Italia e Libia per motivi di sicurezza, oltre al divieto europeo (Eu flight ban) di atterraggio e sorvolo alle compagnie aeree libiche per motivi di sicurezza, imposto nel 2014 e ribadito nel gennaio 2022 da Bruxelles.