Roberto Costantini è un popolare scrittore di noir e ha inventato Balistreri, commissario protagonista dei suoi romanzi. Per l’uscita del nuovo libro, Da molto lontano, ha raccolto sui suoi social le domande dei lettori: ne abbiamo scelte insieme alcune, ed ecco le risposte dell’autore.
Cari lettori, sono arrivate tantissime domande, abbiamo scelto quelle più nuove e quelle più scomode e quasi tendenziose ma in realtà interessanti.Cari lettori, sono arrivate tantissime domande, abbiamo scelto quelle più nuove e quelle più scomode e quasi tendenziose ma in realtà interessanti.Perché ha scelto il Messaggero per la lettera anonima che scatena tutto il giallo in Da molto lontano?Perché il libro è ambientato nell’estate del Mondiale del ’90 a Roma e il Messaggero è Roma, anche per quel palazzo conosciuto da tutti i romani. E ha già ricevuto lettere importanti e vere, come l’orecchio di Paul Getty e quella delle Brigate Rosse.Da cosa nasce un personaggio come Mike Balistreri, fuori dai recenti schemi narrativi?Balistreri nasce dall’eterno conflitto tra ciò che è bene per la propria famiglia e ciò che è bene per tutte le famiglie di un Paese. Da bambino è costretto a scegliere tra due genitori che divergono su questo dilemma, e li perde entrambi. Lui è un ragazzo che come tutti vorrebbe una bella famiglia unita e quella perdita genera la rabbia, il nichilismo, l’estremismo, la caccia feroce a chi danneggia i poveri, più ancora che agli assassini. In realtà, tutti modi per esorcizzare la sua grande mancanza, la famiglia.Balistreri non è politicamente neutro e non parlo solo del passato in estrema destra. Certe sue frasi suonano populiste, altre sospettosamente patriottiche. Non è influenzato troppo dall’oggi?Capisco l’osservazione, gli italiani si accodano ai vincitori, direbbe Balistreri. Ma Tu sei il male fu mandato all’editore nel 2009, quando la fase politica era molto diversa. E poi io non credo che Balistreri sia di destra, di sinistra, sovranista o populista. Il suo pensiero di fondo è in Tu sei il male, 2011: «I poveri hanno sempre troppo rispetto di chi comanda – e anche per questo restano poveri». Diciamo che è un po’ rivoluzionario. Confrontatela con questa di Papa Francesco, nel 2017: «L’omissione è anche il grande peccato nei confronti dei poveri è anche sdegnarsi di fronte al male senza far nulla. Dio non ci chiederà se avremo avuto giusto sdegno, ma se avremo fatto del bene». Sono molto simili, no? Ora forse qualcuno dirà che Balistreri è anche papalino?I suoi sei libri con questi gialli singoli e il giallo trasversale della storia personale di Balistreri sembrano fatti apposta per una serie tv sull’Italia vera, che non è né quella solo malavitosa di Gomorra né quella edulcorata di certi sceneggiati Rai. Non pensa?Qualcuno ci sta attivamente lavorando. Comunque, quelli Rai che lei definisce edulcorati, hanno un successo di pubblico strepitoso che non guasta. E oggi L’amica geniale è innovativo, non edulcorato, e farà anche molto bene all’immagine dell’Italia nel mondo. Le studentesse cinesi alla Luiss che parlano un po’ di italiano erano estasiate dalle prime puntate. Forse la Rai, data la natura di servizio pubblico e l’effetto distorsivo inevitabile che ha sul mercato editoriale, dovrebbe aprirsi a una maggiore pluralità. Comunqueviviamo in un mondo dove non c’è solo la Rai, vedremo.Avevo letto il racconto estivo sul Messaggero due anni fa, bellissimo. Non potrebbe scrivere un po’ più racconti brevi visto che ci mette davvero troppo tempo tra un libro e l’altro?Il tempo tra un libro e l’altro è quello di chi fa un altro lavoro che lo appassiona molto. I racconti brevi li trovo affascinanti. Collegati tra loro come le puntate di una serie tv potrebbero aprire un nuovo mercato per la fiction letteraria. Anche qui, vedremo.Non crede che per gli scrittori più giovani sia impossibile un esordio straordinario come il suo con Tu sei il male? Non potrebbe aiutare i giovani aspiranti scrittori come me?Se un giovane come lei scrivesse Tu sei il male glielo pubblicherebbero subito (parere immodesto, ma vero). Tuttavia, in generale lei ha perfettamente ragione: in questo paese per vecchi, molti dei quali protettori di un capitale patrimoniale che non crea lavoro, dovremmo togliere il diritto di voto agli over 65 come me (questo lo direbbe Balistreri e credo che abbia ragione!).Vorrei sapere cos’è la Libia per Costantini.Ho passato in Libia i primi 18 anni della mia vita, di cui ho solo bei ricordi, ma non ho mai avuto il mal d’Africa o la nostalgia di tornarci come il mio Balistreri. Oggi ho lì tanti amici, giovani e meno giovani, nessuno rimpiange Gheddafi perché la libertà conta più della sicurezza. Sono alcuni imprenditori e alcuni politici italiani lo rimpiangono, perché ci facevamo affari e ci arrivavano meno barconi. Ma non i libici, è quella è casa loro.È vero che insegna negoziazione e leadership agli studenti della Luiss?Da oltre 25 anni, con grande passione e molta cautela. La negoziazione è la gestione del conflitto. Puoi insegnarla per creare valore all’individuo o alla comunità. Le business school formano la classe dirigente, hanno grandi responsabilità. Alla Luiss stiamo molto attenti a come insegniamo, oltre al cosa.Ho letto Da molto lontano, straordinario ma amarissimo per chi adora Mike Balistreri. Finisce qui?Sui personaggi vale ciò che diceva sulla vita Nietzsche, lo scrittore preferito di Balistreri: «Bisogna congedarsi dalla vita come Odisseo da Nausicaa – piuttosto benedicendola che restandone innamorati». Anche qui, vedremo. E comunque Da molto lontano è un libro con un finale natalizio, e di più non dico.Buone Feste a tutti.