La Russia continua a inviare rinforzi in Libia a sostegno del feldmaresciallo Khalifa Haftar, secondo un report comparso nella giornata di lunedì.
Il Wall Street Journal ha affermato che, secondo funzionari europei e libici, la scorsa settimana gli appaltatori militari privati russi avrebbero aiutate le milizie fedeli all’uomo forte della Cirenaica a prendere il controllo di importanti giacimenti petroliferi del paese nordafricano.
Aerei cargo russi, che si spostano regolarmente da una base aerea in Siria per raggiungere la Libia, starebbero continuando a fornire armi e truppe per rafforzare l’Esercito nazionale libico (Lna). Secondo lo stesso report, la Russia avrebbe anche inviato aerei da caccia MiG29 e un avanzato sistema radar.
Il generale Bradford Gering, direttore delle operazioni degli Stati Uniti in Africa, ha dichiarato che gli aerei potrebbero essere pilotati da personale inesperto che potrebbe violare tutte le norme del diritto internazionale e del rispetto dei diritti umani.
Inoltre, il ministero degli Esteri russo non avrebbe fornito nessuna risposta alle accuse di supporto militare, poiché in passato la Russia aveva già “chiarito” che i mercenari militari non rappresentano il governo di Vladimir Putin.
Gli Usa hanno espresso preoccupazione per l’interferenza dei mercenari russi nella gestione delle strutture energetiche e dei giacimenti petroliferi della Libia, definendo tale azione come “un assalto diretto alla sovranità e alla prosperità del paese”.
Mercenari yemeniti in Libia
Dall’altra parte del fronte, come riporta il Middle East Monitor, secondo fonti militari e di intelligence, circa 200 mercenari dello Yemen sarebbero arrivati in Libia per combattere affianco del Governo di accordo nazionale (Gna) guidato da Fayez al-Serraj e sostenuto dalla Turchia.
La milizia appartenente al Partito Al-Islah di Marib avrebbe inviato combattenti in Turchia con il pretesto di ricevere cure ospedaliere, per poi essere trasferiti nella capitale libica Tripoli.
Tale notizia, se confermata, confermerebbe una possibile alleanza militare tra la Turchia e il Partito Al-Islah in vista di un potenziale intervento militare da parte dell’esercito turco nella guerra in Yemen.
Macron “molla” Haftar
Intano ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, “ha interrotto” le relazioni con il capo dell’Lna e le sue milizie in Libia, dichiarando che è sbagliato pensare che la Francia supporti Haftar nella guerra civile libica. Macron, durante una conferenza stampa congiunta con la cancelliera tedesca Angela Merkel, ha dichiarato che Parigi non sostiene Haftar ma è a favore di una soluzione pacifica permanente nel paese nordafricano.
Mario Savina, analista ricercatore, si occupa di Nord Africa e flussi migratori. Sapienza Università di Roma, AIRL Onlus – Italiani di Libia, OSMED – Osservatorio sul Mediterraneo (Istituto “S.Pio V”)