Pubblicato su Italiani di Libia 2-2019

 

La storia della Libia a fumetti, dal 2011 ai nostri giorni, raccontata da uno degli inviati di guerra più esperti di Nord Africa. Fausto Biloslavo, reporter per Il Giornale, Panorama e, all’occorrenza, tg Mediaset, è il protagonista delle strisce disegnate da Armando Miron Polacco, che ricostruiscono l’intricata e penosa vicenda libica, dall’illusione di libertà delle primavere arabe alla sconfitta dell’Isis a Sirte, fino alle migrazioni incontrollate, precedenti alla chiusura dei porti del ministro degli Interni dell’attuale governo italiano. E lo fanno attraverso il graphic journalism, una delle nuove frontiere di questo mestiere, una maniera interessante e innovativa per avvicinare i lettori ad argomenti astrusi e non semplici – come la guerra in Libia – ma che sono centrali nella politica estera italiana e mondiale.

Partendo dagli articoli pubblicati da Biloslavo per i giornali di cui è corrispondente, e dalle foto da egli stesso scattate nei reportage della guerra civile, i bei disegni di Miron Polacco conducono attraverso la storia recente della Libia dalla rivolta di Zawhia contro Gheddafi alla sua morte, dalla battaglia di Sirte ai gommoni nel Mediterraneo.

In coda alla storia illustrata vengono riportati i più importanti articoli di Biloslavo sulla Libia, compresa l’ultima intervista del Raiss concessa ai media italiani, un reportage dalle motovedette impegnate nella lotta contro il traffico di esseri umani o il colloquio con Bruno Dalmasso, custode del cimitero di Hammangi per decenni. Forse proprio quest’ultima intervista è la meno riuscita, con il nostro connazionale che racconta di essere stato picchiato da Menghistu in persona quando stava in Eritrea o addirittura di aver preso un tè nel deserto con Gheddafi: “Un giorno arriva un giovane ufficiale al volante di un maggiolino. «Era il colonnello Gheddafi. Ci siamo messi a prendere un chai nel deserto. Era giovane, gioviale, rideva. Penso che per il suo Paese abbia fatto molto. Ho visto con i miei occhi come la Libia sia cresciuta e si sia sviluppata».”

Il volume, consigliatissimo, fa parte di una “collana a fumetti dedicata alla nascita e all’evoluzione dell’Isis. Il racconto per immagini dell’attuale terrorismo islamista” come si legge nel sito dell’editore Signs Books. Della collana fanno parte anche “La culla del terrore” di Toni Capuozzo e “Sangue di Siria” di Gian Micalessin.

 

 

Daniele Lombardi, classe 1973, molisano a Roma, è giornalista, scrittore e grafico. Dal 2011 è direttore responsabile della rivista “Italiani di Libia” organo di stampa ufficiale dell’Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia. Ha scritto il noir “La confraternita del lupo”. Ha collaborato con ANSA, Notizie Verdi, Quotidiano della Sera e altre testate locali. Ha fondato Scriptalab, agenzia di comunicazione divulgativa e editing aziendale. Laureato in Sociologia Politica, ha un master in critica giornalistica conseguito l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.