Pubblichiamo un estratto della ricostruzione storica sulle missioni cristiane in Libia, contenuto nel bellissimo e prestigioso volume a cura degli architetti Culotta e Gresleri, con contributi tra gli altri di Pier Giorgio Massaretti e Cecilia De Carli.*

Ancora prima della fine delle ostilità con la Turchia giunsero a Bengasi (settembre 1912) le Suore d’Ivrea per prestare servizio nell’ospedale militare dei Sabri. Firmata la pace, Pio X elevava la Prefettura Apostolica della Libia a Vicariato Apostolico, nominando monsignor Ludovico Antomelli, il quale succedeva ai 56 prefetti apostolici che si erano avvicendati in Libia dal 1643. Nel 1912 in Libia i cattolici erano 16.800, gli ortodossi 700.

Di pari passo con l’aumento dei cristiani cresceva l’impegno dei missionari e ciò indusse il vescovo ad affidare nel 1913 la Missione cirenaica ai Frati Minori liguri. Nel 1919 monsignor Antomelli lasciava la Libia e veniva sostituito da padre Arcangelo Giusta dei Frati Minori liguri, come amministratore apostolico della Cirenaica e reggente del Vicariato di Tripoli, fino ai primi mesi del 1920, quando il monsignor Giacinto Tonizza veniva nominato nuovo vicario apostolico della Libia.

Dopo la Grande Guerra, le tre chiese parrocchiali di Tripoli non erano più sufficienti a contenere tutti i fedeli, per cui monsignor Tonizza decise la costruzione di una nuova grande chiesa dedicata al Sacro Cuore: iniziata nel 1923, fu inaugurata nel 1928, mentre nel 1923 era sorta la chiesetta di San Francesco alla Dahra. Numerosi furono i centri di vita cristiana valorizzati o fatti costruire ex-novo da questo attivissimo vescovo. Fra questi ricordiamo: a Tripoli le cappelle delle Suore Giuseppine, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, delle Suore Francescane Missionarie d’Egitto alla Dahra Piccola, delle Suore di San Vincenzo all’ospedale coloniale, il santuario della Madonna della Guardia. A Zuara la chiesa parrocchiale di San Giuseppe, ad Homs la chiesa dedicata a Sant’Antonio di Padova e a Misurata la chiesa eretta in onore di San Marco. A Sirte la chiesina dedicata alla madonna di Lourdes, ad Azizia la chiesa dedicata alla madonna della Pioggia e sull’altopiano del Garian la chiesa dedicata a Santa Maria al Monte. Ad Ain-Zara la Chiesa di Sant’Antonio, a Fornaci la chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e a Zliten la chiesa di San Rocco. A Zavia veniva iniziata la chiesa dedicata alla Sacra famiglia, completata nel 1938, a Sidi Mesri la cappella dell’Orfanotrofio e a Misurata marina la chiesa dedicata a San Sebastiano; infine a Tigrinna fu eretta dall’Azienda Tabacchi Italiana la chiesa dedicata a Gesù Crocifisso.

In Cirenaica, all’inizio degli anni Venti sorgevano centri missionari a Bengasi, a Berka, Feuhiat, Derna, Cirene, Marsa Susa, Merg, Tolmetta, Tobruk ed era in continua espansione. Per questo Tonizza propose di staccare da Tripoli la Missione Cirenaica e creò nel 1927 il Vicariato Apostolico della Cirenaica, nominandone primo vicario apostolico il vescovo Bernardino Bigi.

Con la pacificazione della Cirenaica, all’inizio degli anni Trenta, si intensificò l’afflusso di nostri connazionali. La provincia francescana di Genova non era in grado di fornire il personale missionario necessario per cui, nel 1931, fu deciso di dividere quel vasto territorio in due distretti: Bengasi restò affidata ai Frati Minori di Liguria, mentre Derna passò ai Frati Minori delle Marche. A succedere a monsignor Bigi in quello stesso anno fu monsignor Candido Moro, mentre commissario provinciale della Missione di Derna divenne padre Ferdinando Parri.

Negli anni dal 1931 al 1936 vennero inaugurate quattro nuove chiese nel Gebel: a Beda Littoria, a Luigi di Savoia, a Luigi Razza e a Giovanni Berta; la cattedrale di Bengasi fu aperta al culto nel 1935, ma consacrata soltanto quattro anni dopo.

Nel 1935 i cattolici in Tripolitana erano già circa 40.000, concentrati soprattutto a Tripoli, dove la chiesetta di San Francesco si rivelava ormai troppo piccola. Dopo la morte di monsignor Tonizza Italo Balbo ne affidò i lavori di ampliamento all’architetto Florestano Di Fausto, lavori conclusi nel 1936. In quello stesso anno venne nominato vicario apostolico di Tripoli monsignor Vittorino Facchinetti, persona colta e dalla forte personalità, che caratterizzò il suo vicariato con numerose iniziative: la prima fu l’organizzazione del Congresso Eucaristico tenutosi nel 1937.

Fra il 1934 e il 1938 vengono costruiti in Tripolitania i villaggi colonici di Breviglieri, Fonduco, Azizia, Bianchi, Hascian, Oliveti, Crispi, Gioda, ognuno dei quali ha la sua chiesa nel centro del villaggio o nella più vicina località; ad essi si aggiunsero i villaggi di Giordani, Pietro Micca, Tarhuna, Tazzoli, Corradini, Marconi, Garibaldi, in Tripolitania; Maddalena, D’Annunzio, Baracca, Oberdan, Battisti, Filzi, Sauro, Mameli, in Cirenaica. Anche qui ogni villaggio colonico prevedeva la presenza di una chiesa.

Città di fondazione

Città di fondazione

Con l’arrivo dei coloni aumenta il numero dei cattolici, ai quali si aggiungono migliaia di militari e di turisti. La Santa Sede decide dunque di smembrare il Vicariato Apostolico della Cirenaica: quello di Bengasi resta affidato ai Francescani, mentre viene creato il Vicariato di Derna, affidato ai Salesiani e a monsignor Giovanni Lucato, sostituendo i Frati Minori delle Marche. Questi ultimi si trasferiscono a Misurata, dove viene eretta la Prefettura Apostolica, della quale monsignor Facchinetti è nominato amministratore.

Quando l’Italia entra in guerra, il 10 giugno del 1940, la costruzione dei villaggi, comprese alcune chiese, non è ancora ultimata. Gli effetti  della guerra sono devastanti: Bengasi subisce ben 160 bombardamenti e fra i molti edifici distrutti o danneggiati vi è anche la cattedrale appena inaugurata. La maggior parte degli italiani bengasini scappa. Restano i missionari che però, per ordine delle autorità britanniche, vengono concentrati, a Barce (i Francescani) e nella canonica di Maddalena (i Salesiani). Anche a Tripoli viene completamente distrutto il santuario della Madonna della Guardia, mentre la cattedrale e la chiesa di Santa Maria degli Angeli restano danneggiate. Tripoli è occupata dalle truppe alleate il 22 gennaio del 1943: da questo momento la Libia passa sotto l’amministrazione militare inglese.

Dopo la guerra la vita religiosa bengasina poco a poco riprende vigore, anche grazie ai buoni rapporti fra il vescovo Candido Moro e l’emiro della Cirenaica Idris el-Senussi, divenuto re dopo la proclamazione dell’Indipendenza. Nel 1951 Moro lascia per motivi di salute e viene nominato amministratore apostolico dei Vicariati di Bengasi e Derna padre Aurelio Ghiglione, che poi sarà anche vescovo e vicario apostolico di Bengasi.

Nel 1948 monsignor Bonifacio Bertoli diviene prefetto apostolico di Misurata. In questa zona le chiese sono in stato di degrado e il tenore di vita dei coloni è molto basso, così come quello degli stessi missionari che non possiedono beni propri. Nonostante tutto nei villaggi continuano a essere celebrate con gioia e solennità le varie feste cristiane e gli avvenimenti sportivi e nel 1951 viene persino ultimato il restauro della chiesa di Marconi. Nel 1957 muore monsignor Colombo e gli subentra Attilio Previtali.

Nel 1950 monsignor Bertoli viene nominato vescovo di Tripoli, dopo la morte di monsignor Facchinetti e lascia il  posto a padre Illuminato Colombo.

A Tripoli, dove il tenore di vita è migliore, le tre chiese principali funzionano regolarmente e nel 1952 riprende addirittura la processione del Corpus Domini.

Nel 1961 il primo petrolio libico viene caricato nel porto di Marsa Brega. Questo crea nuove opportunità di lavoro anche per gli italiani di Tripoli, mentre continua l’abbandono dei villaggi. L’impegno dei missionari aumenta per fornire assistenza spirituale ai lavoratori cristiani presenti nei campi petroliferi e nei cantieri che stanno sorgendo sul territorio libico.

Purtroppo le migliorate risorse economiche portate dal petrolio fanno aumentare le tensioni politiche e le rivendicazione nazionalistiche fino a farle sfociare in gravissimi disordini di piazza che provocano danni anche ai beni italiani e ad alcune chiese cattoliche, fino al culmine toccato con il colpo di stato del 1 settembre 1969 e con la proclamazione della Repubblica araba libica.

Francesco Prestopino

* Il volume “Città di fondazione e plantatio ecclesiae”, formato da 335 pagine di grande formato, copertina cartonata e foto di villaggi libici e città pontine, è in vendita presso i nostri uffici al prezzo scontato di 30 euro.