Il 7 ottobre, giorno particolare in quanto anniversario della cacciata degli italiani di Libia, quest’anno è coinciso con la rinascita e la ristrutturazione del Cimitero di Hammangi a Tripoli.

Dopo una serie di atti vandalici contro tombe e cappelle negli anni post rivoluzione – in contrasto con i prati ben curati del camposanto britannico – la nostra Ambasciata in Libia con a capo Giuseppe Buccino Grimaldi,  grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è riuscita “per l’ennesima volta” –  ricordiamo che l’Airl si è presa cura più volte del restauro del cimitero e si era anche interessata per una possibile traslazione di tutte le salme in Italia – a portare a termine i lavori volti a garantire una un degno riposo ai nostri connazionali che lì hanno perso la vita. Proprio l’Ambasciatore ha voluto inviare un messaggio di ringraziamento che qui vi riportiamo:

Messa di inaugurazione del cimitero

Messa di inaugurazione del cimitero

”Era un nostro preciso dovere, come la Santa Messa celebrata oggi dal vescovo Bujeja in suffragio. Mio padre, vice superiore della Congrega dei Bianchi a Napoli (antica congrega, superiore era…il re), diceva sempre che dopo massimo 4 generazioni i sepolcri vengono abbandonati.  Qui sarebbe potuto succedere, a causa dell’espulsione, molto prima.  Così non e’ stato grazie alla straordinaria opera della Associazione (Airl Onlus), al Ministero degli Esteri e a coloro che sentono amore e riconoscenza per i connazionali che, in varie posizioni e con fortune diverse, contribuirono tutti ad edificare molto di quel buono che vi e’ oggi in Liba, come diceva sempre il Presidente Jalil.“

Ingresso del Cimitero di Hammangi

Ingresso del Cimitero di Hammangi

Hammangi era nato come sacrario militare su progetto dell’architetto Paolo Caccia Dominioni, lo stesso che costruì il cimitero di El Alamein. Si trova su un terreno donato all’Italia dal re di Libia, Idriss Senoussi, nel 1954. Aveva accolto le spoglie di oltre diecimila caduti della guerra coloniale, oltre che la salma di Italo Balbo. Nel 1971 tutti i resti dei militari erano stati trasferiti in Italia.

Al seguente link potrete vedere alcune immagini del Cimitero al termine dei lavori appena realizzati: