Ieri il primo ministro libico del Governo di unità nazionale (Gnu) Abdul Hamid Dbeibah rivolgendosi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha evidenziato la minaccia al processo politico  che rappresenta la continua presenza di forze straniere e mercenari in Libia. Al contempo, secondo il premier misuratino, tale presenza si scontra con gli sforzi dei libici e della comunità internazionale per consolidare il cessate il fuoco e unificare l’istituzione militare. Dbeibah ha sollecitato il ritiro immediato della presenza straniera, invitando la Camera dei Rappresentanti e l’Alto Consiglio di Stato a mettere da parte le loro divergenze e a svolgere il proprio lavoro per consentire ai libici di svolgere le elezioni in tempo. Il capo del governo transitorio ha avuto un colloquio anche con il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, per discutere su come la comunità internazionale può supportare al meglio il progresso della Libia verso una stabilità duratura.

Anche l’inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia, Jan Kubis, ha sottolineato l’importanza di tenere le elezioni programmate per il prossimo 24 dicembre. Raggiungere tale obiettivo, secondo il diplomatico slovacco, è di vitale importanza per evitare un ritorno al conflitto, alla violenza e al caos nel paese nordafricano. Rivolgendosi al Consiglio di sicurezza, Kubis ha dichiarato: “Mentre tutti i miei interlocutori hanno ribadito il loro impegno a tenere le elezioni a dicembre, temo che molti di loro non siano pronti a seguire il programma. Ho ricordato loro la schiacciante richiesta e le aspettative del popolo libico e della comunità internazionale di rispettare la data fissata, al fine di completare la transizione democratica della Libia”.

Kubis ha anche invitato i membri del Forum di dialogo politico libico (Lpdf) a mettere da parte i loro dissidi e ad adottare una base costituzionale, necessaria per la tornata elettorale di fine anno. Altra questione da risolvere per l’inviato speciale è quella relativa all’apparato militare. Il Consiglio presidenziale e il Gnu non sono stati in grado di accordarsi sulla nomina del ministro della Difesa, questo ostacola l’unificazione dell’istituzione militare e il processo politico. Infine, “le Nazioni Unite continueranno a sostenere l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco in Libia”, afferma Kubis, “in linea con la risoluzione 2570 del Consiglio di sicurezza, sono in corso i preparativi per lo spiegamento del team di monitoraggio del cessate il fuoco dell’Unsmil a sostegno delle autorità e delle strutture libiche”.