La Ministra dell’Interno italiana Luciana Lamorgese si è recata ieri in Libia dove ha incontrato il Premier del Governo di unità nazionale libico Abdelhamid Dbeibah e il Ministro dell’Interno libico, il maggiore generale Khalid Mazen, presso la sede del Ministero della Difesa a Tripoli.  La visita della ministra segue dopo pochi giorni quella del capo della Farnesina  Luigi Di Maio a Tripoli, Bengasi e Tobruk.

Dopo la visita del 19 aprile scorso, la Ministra italiana ha avuto di nuovo modo di confrontarsi sui temi concernenti il percorso di stabilizzazione del Paese nord africano e le interlocuzioni in atto con la comunità internazionale e l’Unione Europea.  Nel corso dei colloqui, la Lamorgese ha sottolineato la necessità di proseguire i contatti con la controparte libica al fine di coordinare alcuni fascicoli congiunti ritenuti fondamentali e critici, il più urgente dei quali è la pressante questione dell’immigrazione clandestina. La costante interlocuzione tra il Viminale e il ministero degli Interni libico è importante anche in ottica di contrasto al terrorismo nella regione. La missione è infatti servita anche a consolidare l’attività di formazione, scambio di informazioni e cooperazione investigativa sulle reti criminali transnazionali e sui gruppi terroristici operanti, in particolare, lungo la frontiera meridionale libica.

Come affermato dall’Ufficio Informazione del Governo di Tripoli, il Premier Dbeibah ha sottolineato la necessità di riattivare il coinvolgimento dell’Italia sulla questione migranti e di instaurare una collaborazione significativa tra i due Ministeri. Il controllo del flusso dei migranti rappresenta un interesse nazionale per l’Italia. La questione è parte del dibattito politico a Roma, ma è anche un elemento di destabilizzazione interna e nelle relazioni italiani con gli altri paesi coinvolti. D’altronde, il governo Draghi affronta la questione libica in modo ampio, con l’obiettivo largo di recuperare una generale e proficua stabilità nel paese. Durante l’incontro si è discusso anche dei recenti sviluppi in Tunisia e delle loro implicazioni per la crisi dell’immigrazione. La responsabile del Viminale ha ribadito quanto sia profonda la consapevolezza sul ruolo strategico che la Libia e la Tunisia assolvono per il Nord Africa e l’intera regione del Mediterraneo.

Nelle stesse ore, il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied. Al centro dei colloqui: gli ultimi sviluppi politico-istituzionali nel Paese; la necessità di ristabilire tempestivamente l’ordine costituzionale; l’assistenza e il sostegno che l’Italia ha offerto e continuerà ad assicurare alla Tunisia e la gestione dei flussi migratori.