La Casa d’Arte di Tripoli ha ospitato lo scorso 11 dicembre 2021 la prima mostra d’arte dell’artista e fotografa Hiba Shalabi nella capitale libica, dal titolo “Stazioni”. La mostra, durata fino al 16 dicembre, è arrivata dopo una serie di partecipazioni collettive e iniziative efficaci, prima fra tutte l’iniziativa “Salva la città vecchia, Tripoli”. Shalabi ha esposto circa 38 dipinti che avevano il fine di evidenziare una serie di valori e concetti di modernità, mescolandoli con la fotografia e l’arte digitale. Secondo l’artista, all’interno della comunità locale libica, c’è un forte declino del suo sistema morale, che si traduce ancora in molti mali e delusioni.

Nelle parole dell’artista libica, “la mostra affronta varie e ricche stazioni che includono temi e sensibilità che colpiscono la persona libica, in particolare la donna libica all’interno della società. Inoltre, “ci sono temi legati al tema della campagna che ha condotto negli ultimi anni con lo slogan “Salviamo la città vecchia di Tripoli”, nonché sull’identità locale e sul patrimonio minacciato, sul fenomeno dell’immigrazione illegale e  sulla discriminazione razziale basata sul colore della pelle.

Hiba Shalabi ha indicato che alcuni dei suoi lavori hanno monitorato la sofferenza dei lavoratori africani e i problemi a cui sono esposti, cercando anche di far luce sull’impatto della pandemia di Covid-19 sull’ambiente sociale. Shalabi ha sottolineato la necessità di porre l’attenzione su una serie di questioni importanti, come il matrimonio tra minorenni e le sue ripercussioni negative. Oltre a ciò bisogna sempre denunciare la violenza contro le donne e la mobilitazione sistematica per plasmare le menti deboli e riempirle di alcuni costumi e tradizioni estremiste in nome della religione. Infine, Shalabi ha confermato di essersi concentrata sul ruolo della donna all’interno della società libica, sia sui media tradizionali che sulle piattaforme di social media, e il rifiuto ingiustificato per le donne di pubblicare la propria immagine.

All’inaugurazione presenti anche esponenti della diplomazia italiana nel Paese nordafricano, come l’Ambasciatore, Giuseppe Buccino Grimaldi, e il responsabile Cooperazione cultura e stampa della sede diplomatica italiana in Libia, Niccolò Patrone.