Incontro a Tripoli tra l’Ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi, e la ministra degli Esteri libica, Najla al-Mangoush. Al centro dei colloqui le relazioni bilaterali tra i due Paesi e il rafforzamento della cooperazione su alcune questioni chiavi. Su tutte, il dossier migratorio e la lotta all’immigrazione clandestina che vede coinvolti Tripoli e Roma, e l’intero Mediterraneo centrale.

Secondo le Nazioni Unite, il numero di migranti intercettati dalla guardia costiera libica nel tentativo di attraversare il Mediterraneo è quasi triplicato nel 2021 rispetto all’anno precedente. Al 14 dicembre 2021, la guardia costiera libica aveva intercettato 30.990 migranti e rifugiati, quasi tre volte il numero totale di persone rimpatriate nel 2020 che ammontavano a circa 12.000. Anche il numero delle vittime e dei dispersi segnalati sulla rotta mediterranea tra il Nord Africa e l’Europa è aumentato. Secondo i dati dell’OIM (Organizzazione Mondiale per l’Immigrazione), nel 2021 sono oltre 1.300 le persone morte o disperse. Ciò rende la rotta del Mediterraneo una delle più pericolose al mondo.

Processo politico

Come riporta il Libya Observer, il capo della missione diplomatica italiana, durante l’incontro, ha affermato che la stabilità della Libia è fondamentale  per l’intera regione nordafricana e mediterranea, aggiungendo che Roma sostiene tutti gli sforzi del Paese nel suo cammino verso una stabilizzazione politica e per raggiungere l’obiettivo di una sicurezza definitiva su tutto il territorio libico.

Nel frattempo, il presidente della Camera dei Rappresentanti (HoR) Aguila Saleh, nella sessione parlamentare che si è svolta lunedì 17 gennaio, ha dichiarato che il Governo di unità nazionale (Gnu) – guidato dal premier Abdulhamid Dbeibah – è un esecutivo decaduto, in quanto il suo mandato sarebbe terminato il 24 dicembre scorso, giorno in cui si sarebbero dovuto svolgere le elezioni presidenziali. Al contempo, Saleh ha chiesto al pubblico ministero di indagare sulle spese del Gnu durante il suo mandato, aggiungendo che la Banca centrale libica e le autorità di controllo non dovrebbero consentire che i fondi vadano al governo senza la preventiva autorizzazione del comitato finanziario dell’HoR.

Sul dossier costituzionale, Saleh Saleh ha incaricato la formazione di un comitato di 30 esperti di diritto costituzionale delle tre regioni della Libia – Tripolitania, Cirenaica e Fezzan – per elaborare una nuova bozza di Costituzione, con l’assistenza di esperti nazionali e internazionali.