Il 12 Aprile, presso l’Università Luiss Guido Carli a Roma, si è svolta la tavola rotonda “Focus Mediterraneo – Libia” con l’Ambasciatore italiano a Tripoli Giuseppe Buccino Grimaldi. Oltre al diplomatico italiano, sono intervenuti: Elena Sciso (professoressa di Diritto internazionale alla Luiss), Fabio Agostini (ammiraglio, Capo Reparto Pianificazione ed Esercitazioni COVI ed già Comandante della missione Irini), Karmen Sakhr (responsabile UNHCR dell’ufficio di Tripoli), Tullio Scovazzi (professore di Diritto Internazionale presso l’Università di Milano Bicocca), Silvia Colombo (ricercatrice IAI), Arturo Varvelli (Direttore dell’Ufficio di Roma dell’European Council on Foreign Relations), Luigi Lapadula (dirigente Maltauro) e Alberto Negri (editorialista de Il Manifesto).

La prof.ssa Sciso, in qualità di padrona di casa, ha aperto la sessione e ha ringraziato l’Ambasciatore per la sua presenza. La Sciso ha sottolineato l’importanza che la Libia ricopre per l’Italia: “tra i paesi della sponda sud del Mediterraneo, la Libia indubbiamente è quello che ha da sempre maggiori legami con il nostro Paese, in particolar modo per quanto riguarda  il settore energetico e il dossier migratorio”.

Nel suo intervento, l’Ambasciatore Buccino ha presentato il complicato quadro politico che caratterizza il Paese nordafricano dalla caduta di Gheddafi e come l’attuale esistenza di due governi paralleli debba essere risolta in maniera pacifica per il bene del popolo libico. Sulla questione delle elezioni, il diplomatico ha sottolineato come “anche se da un punto di vista teorico la strada dovrebbe essere: parlamentari e poi presidenziali”, in Libia oggi questo è complicato ed è “necessaria una dichiarazione costituzionale che consenta di tenere insieme i due voti e di definire con chiarezza i poteri del futuro presidente”. Anche sul punto energetico, Buccino ha evidenziato come al momento l’obiettivo della Libia è quello di “aumentare la produzione di petrolio, attualmente a 1,2 milioni di barili al giorno, a 2 milioni di barili”, un proposito “realistico e raggiungibile in un anno e mezzo o due”, e come il Paese nordafricano possa aumentare la produzione di gas del 30 per cento in un anno con for investimenti nel settore, a condizione che la Libia sia governata da un’autorità forte e accettata da tutti.