Articolo pubblicato su Formiche.net il 31 agosto
Il paese è in stallo istituzionale da mesi (per non dire da anni). Nessuno dei gruppi di potere ha forza sufficiente per ottenere vantaggi e quello che si sta creando è una lotta tra clan che potrebbero portare verso una deriva incontrollabile, spiega Karim Mezran, direttore della North Africa Initiative del Rafik Hariri Center dell’Atlantic Council di Washington.
“Quello che serve – continua Mezran in una conversazione con Formiche.net – è un cambio totale di approccio da parte della Comunità internazionale. Non è più possibile considerare certe figure libiche come interlocutori legittimi, ma vanno ormai considerati come capi gang, che agiscono soltanto in funzione di potere e denaro”. Mezran spiega che non esistono più gli idealisti e i politici che, per quanto su posizioni e visioni divergenti, lottavano per il popolo, per l’interesse del Paese: “Ormai certi politicanti vivono per i loro interessi e quelli di un ristretto gruppo che li circonda”.
[…] E dunque, cosa fare adesso? “Il primo elemento è una presa d’atto: la realtà è che non si può avere uno stato criminale e destabilizzato in mezzo al Mediterraneo. Preso coscienza di questo, va tolto il potere a coloro che ormai non sono più i legittimi rappresentanti del popolo libico. Una volta isolati, si devono superare gli schemi come quelli delle conferenze di Berlino, perché questa presa d’atto deve essere totale”. (Emanuele Rossi)
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