Quando la regina Elisabetta II salì al trono nel 1952, la Gran Bretagna era la potenza dominante nella regione MENA (Middle East and North Africa). Aveva il controllo diretto su protettorati come il Sudan, l’Egitto e l’Iraq e il controllo indiretto sugli stati del Golfo come Bahrain, Qatar e quelli che ora sono gli Emirati Arabi Uniti, che avevano firmato trattati con la Gran Bretagna.

In tale contesto si inserisce la visita della regina in Libia, nel 1954, e l’incontro a Tobruk con l’allora monarca libico Idris al-Senussi, salito al trono l’anno prima dopo aver ottenuto l’indipendenza dall’Italia. Il viaggio di Elisabetta II nell’ex colonia italiana rappresentò la prima visita di Stato in un paese arabo.

Ma nel giro di soli tre decenni, la Gran Bretegna assistette al crollo della sua supremazia in Medio Oriente mentre le dimensioni dell’impero continuavano a ridursi. Gran parte del controllo nella regione era radicato nelle monarchie che erano state imposte o sostenute dalla Gran Bretagna attraverso stretti legami con la sua famiglia reale. Ma nel giro di pochi anni, tutti i protettorati mediorientali avevano ottenuto l’indipendenza mentre il costo della gestione dell’impero aumentava.