Anche gli Italiani rimpatriati dalla Libia hanno preso atto della soddisfazione espressa su tutti i fronti per l’importante accordo raggiunto tra Italia e Libia, definito anche dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni “storico”, come quello firmato nel 2008. Questa intesa mira a ridare al nostro Paese quel ruolo centrale all’interno del contesto mediterraneo che le spetta per storia, cultura e posizione geografica. La collettività italiana, sopportando l’espulsione e l’ingiusta confisca dei bene mezzo secolo fa, pensa di aver contribuito in piccola parte al mantenimento delle buoni relazioni tra i due Paesi sia nella fase della dittatura che in quella ancora più complicata dal 2011 a oggi.
Noi, infatti, abbiamo sempre mantenuto solide relazioni con l’amico popolo libico e una vicinanza emotiva alle travagliate vicende che hanno caratterizzato l’ultimo decennio di quel Paese. L’instabilità e il caotico processo politico libico rendono complicate le relazioni culturali, formative e sportive, materie sulle quali noi saremmo lieti di riuscire a dare il nostro contributo.
Dopo la definizione dei rapporti bilaterali in settori strategici con accordi di grandissimo rilievo, siamo certi che il nostro governo saprà rivolgere anche a noi la dovuta attenzione chiudendo il capitolo delle lunghe attese. Chiediamo soltanto un intervento concreto in sede interna per quel che riguarda il nostro contenzioso e, soprattutto, la possibilità di poter sviluppare dei progetti bilaterali in campo ambientale, culturale e formativo.
Francesca Prina Ricotti (Presidente AIRL)