Il giornalista Yossi Melman racconta la storia inconsueta di Walter Arbib, un personaggio le cui vicende toccano la storia di molti popoli. È affascinante conoscere la vita di Arbib e della sua famiglia: “un uomo straordinario che ha sempre lavorato per la pace”, queste tra le prime parole che utilizza Melman per descriverlo. Nato in Tunisia, ha nel sangue la cultura italiana assorbita nelle strade di Tripoli – allora colonia italiana –, poi gli anni in Israele insieme alla famiglia, gli anni in Italia e infine il Canada dove attualmente risiede. Gli anni difficili – sconvolti dalla violenza della Seconda guerra mondiale e dalle leggi razziali – che caratterizzarono la sua infanzia e adolescenza gli permisero molto presso di comprendere il suo ruolo all’interno della società: aiutare il prossimo. Il libro presenta una ricca descrizione dell’albero genealogico della famiglia Arbib-Nahum, dove tutti i componenti hanno un ruolo e dove l’importanza delle radici viene sottolineata al fine di ricordare le origini e il punto di partenza che ha poi permesso quella evoluzione umana che è sfociata nelle persona del protagonista.

Le pagine dedicate agli anni trascorsi a Roma durante i “favolosi” anni Sessanta permettono a Walter di incontrare e relazionarsi con tanti personaggi noti del mondo dello spettacolo internazionale, ma anche politici e uomini d’affari. Amicizie e legami che delineeranno la spinta e la volontà del giovane uomo a compiere grandi gesti umanitari. Negli anni successivi in Israele, a Tel Aviv, Walter sviluppa ed amplia le sue conoscenze, si fa conoscere sempre di più per le sue doti di mediatore tra i popoli e di grande lavoratore. La dedizione e l’impegno lo hanno portato da una piccola officina di autonoleggio fino alla SkyLink Aviation, la compagnia aerea con la quale ha svolto missioni di pace e di aiuto umanitario nelle regioni più remote del mondo. Nel 2018 riceve a Venezia il Leone d’Oro per la pace e durante il suo discorso ricorda come la parola “pace” significhi anche sentirsi completi come esseri umani e come popoli. Una parola sempre presente nel vocabolario e nelle azioni del protagonista.

All’interno del testo, edito da Salomone Belforte &C.,sono presenti fotografie e ricordi di vita, documenti e testi che raccontano tappe fondamentali nel percorso di Arbib. Sfogliando il libro si possono leggere articoli e lettere di ringraziamento e gratitudine ricevute da ministri ed ambasciatori, così come da testate giornalistiche di tutto il mondo. Fermi, non sparate sono Walter è un elogio alla figura di un importante filantropo, forse poco conosciuta, ma che merita sicuramente di essere approfondita.