Il tema della riapertura dei voli diretti Libia-Italia costituisce un interesse comune prioritario, già affrontato nell’incontro tra il primo ministro del Governo di unità nazionale (Gun), Abdulhamid Dabaiba, e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Tripoli
L’Associazione italiani rimpatriati dalla Libia (Airl) plaude al costante impegno dell’ambasciata d’Italia a Tripoli per trovare una soluzione alla riapertura dei voli diretti tra Italia e Libia, che, oltre ai vantaggi pratici, assume anche un valore strategico e simbolico della vicinanza culturale e dell’amicizia storica tra i due Paesi. Così la presidente di Airl, Francesca Prina Ricotti, commenta ad “Agenzia Nova” la recente visita di esperti di sicurezza dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) all’aeroporto internazionale di Mitiga, nella capitale libica Tripoli, allo scopo di verificare la conformità dello scalo ai requisiti europei che devono essere soddisfatti per garantire la ripresa del traffico aereo. La missione si inserisce nel quadro del coordinamento tra le parti libiche e italiane teso a consentire alle compagnie libiche di sorvolare lo spazio aereo italiano. Gli specialisti italiani hanno valutato, nello specifico, aspetti “tecnici e le procedure di sicurezza” nella gestione del traffico aereo e all’interno della sala passeggeri e di altre strutture dello scalo, dopo averne discusso con il direttore generale dell’aeroporto, i capi delle agenzie di sicurezza aeroportuale, e i gestori degli aeroporti e dei dipartimenti dell’aviazione civile.
Lo scalo aereo di Mitiga è attualmente l’unico attivo nella capitale libica. Tuttavia, secondo quanto appreso da “Agenzia Nova” da fonti libiche, le autorità nordafricane vorrebbero utilizzare l’aeroporto internazionale a sud di Tripoli, in fase di ricostruzione da parte del consorzio italiano “Aeneas”, per la gran parte del traffico internazionale (circa il 70 per cento di quello sulla capitale) dedicando a Mitiga solo voli a breve percorrenza, delle delegazioni estere, i voli di Stato, nonché i voli charter verso gli aeroporti privati che servono i principali siti estrattivi di idrocarburi.
Il tema della riapertura dei voli diretti Libia-Italia costituisce un interesse comune prioritario, già affrontato nell’incontro tra il primo ministro del Governo di unità nazionale (Gun), Abdulhamid Dabaiba, e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Tripoli. Vi sono, tuttavia, diverse difficoltà alla realizzazione di collegamenti diretti tra Italia e Libia. Il primo ostacolo è il Notam (avviso agli aviatori) italiana del 2018, che impedisce sorvoli dello spazio aereo libico e voli diretti tra Italia e Libia per motivi di sicurezza, deciso dal ministero dell’Interno e applicato da Enac in maniera paragonabile ad altri Paesi europei e occidentali. Non è escluso che la delegazione dell’aviazione civile italiana possa per procedere, con opportuno dialogo con la controparte libica, a un completamento del piano sicurezza che possa permettere il ritiro del Notam. A questa problematica si aggiunge anche il divieto europeo di atterraggio e sorvolo alle compagnie aeree libiche per motivi di sicurezza, imposto nel 2014 e ribadito nel gennaio 2022 dalle autorità europee. Eppure, da un punto di vista economico, la rotta Italia-Libia potrebbe rivelarsi molto redditizia, considerata l’alta richiesta di voli diretti verso l’Europa che per ora transitano via Tunisi, Istanbul e da ultimo Malta.
Articolo pubblicato su Agenzia Nova