Tra il 15-16 marzo in occasione dell’Urban Expo di Tripoli è stata proposta la Mostra sul “Razionalismo libico”, promossa di concerto con l’Ambasciata d’Italia e con l’adesione di dell’Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia (AIRL), dell’Associazione di amicizia e cooperazione Italia-Libia e della Fondazione degli Architetti di Reggio Emilia. Il Razionalismo libico, con le sue importanti testimonianze, rappresenta una preziosa eredità del patrimonio culturale dell’architettura italiana nel Mediterraneo. 20 pannelli offrono una sintesi divulgativa che fissa i richiami alla mediterraneità con le esperienze di architettura in Libia nella prima metà del Novecento. Protagonisti, architetture, materiali innovativi, cromatismi, arredo d’interno, pianificazione urbanistica e scenografie urbane sono i temi illustrati. 73 tra architetti e ingegneri, con oltre 300 interventi documentati, rinvenuti in 56 archivi, sono stati ambasciatori attenti alla cultura delle identità locali.

Con le loro opere hanno interessato settori diversi, dall’architettura pubblica all’edilizia residenziale, dal restauro dei monumenti alla sistemazione delle aree archeologiche, dalla costruzione dei manufatti edilizi per le grandi infrastrutture del trasporto per acqua e per terra alla pianificazione e progettazione urbanistica. Nell’arco di pochi decenni essi hanno rappresentato una straordinaria capacità operativa oltre che di innovazione architettonica e tecnologica consentendo di definire quei caratteri di identità e qualità dei servizi che ancora oggi costituiscono le matrici moderne del paese. Un pluralismo stilistico divagante, dall’esotismo orientaleggiante ad un originale razionalismo, ha contribuito alla riscoperta, allo studio e alla valorizzazione delle culture e delle tradizioni costruttive locali.

Oggi rappresentano una memoria storica e un inesplorato documento da riscoprire e valorizzare quale veicolo di promozione della architettura italiana e dei processi di internazionalizzazione nella piena sinergia tra istituzioni italiane e libiche. Il Razionalismo libico costituisce uno dei patrimoni condivisi più cospicui e caratteristici dell’area mediterranea e un manifesto di una comune identità culturale. La conservazione dell’identità storica e culturale del Mediterraneo, di cui il Razionalismo libico è diretta espressione, è possibile solo attraverso il sostegno e la consapevolezza delle comunità locali. È un patrimonio da tutelare e valorizzare e, contemporaneamente, una grande opportunità per lo sviluppo turistico e socio-economico del Paese nordafricano.

L’iniziativa della mostra trova espressione nella mozione di Roma (2015) dell’UMAR per la protezione del Patrimonio Culturale del Mediterraneo quale laboratorio di intercultura, richiamando, nei propri obiettivi, l’enunciato della Dichiarazione di Barcellona (1995):

“…le tradizioni di cultura e civiltà in tutta la regione mediterranea, il dialogo tra queste culture e gli scambi a livello umano, scientifico e tecnologico costituiscono un fattore essenziale per avvicinare i popoli dei rispettivi paesi, favorire la comprensione tra di essi e migliorare la percezione reciproca…”.

L’attenzione della Comunità internazionale per il patrimonio culturale della Libia è sempre stata presente, assicurando la massima collaborazione con le possibili autorità locali, contribuendo a garantire assistenza e il confronto interculturale. Su questo punto, va segnalato l’incontro organizzato da UNESCO e ICCROM a Tunisi nel maggio 2016, nel corso del quale è stato predisposto un Piano di azione prioritaria e il coinvolgimento dei giovani e delle società locali nella salvaguardia dei valori culturali. Dal 1945 al 2022 – e soprattutto nell’ultimo decennio – un numero considerevole di beni culturali è stato distrutto, danneggiato, rubato e disperso. I danni in centri storici come Bengasi, capoluogo della Cirenaica, sono drammatici. Tuttavia, rimangono ancora speranze con le tantissime architetture e tessuti urbani da tutelare, restaurare e riqualificare. Oggi, nell’auspicio di una stabilizzazione politica del paese, si ripresenta l’opportunità di riscoprire e riconoscere anche i valori positivi dell’eredità lasciata dall’impegno e sacrificio della nostra comunità libica.

Walter Baricchi