Tratto dalla vera storia di Anna che nel 1938 partì con la sua famiglia dalla provincia di Treviso verso la Cirenaica, nell’ambito della colonizzazione rurale della cosiddetta Quarta Sponda. È una storia di legami tra persone, terre ed epoche; del viaggio di Anna, della ricerca di Sahel e di una memoria radicata fin dall’infanzia. Ambientato tra la Cirenaica e la provincia di Treviso, prima della seconda guerra mondiale e tra il Veneto ed il Lazio ai tempo odierni. Una vicenda di propaganda, di partenze e speranze,di rimpatri, la promessa di “ettari ed ettari di terra coltivabile”. Proseguita come una lunga odissea, da concittadini a profughi con la speranza di una vita migliore.

Eravamo agricoltori a mezzadria,con cinque ettari di terreno per una famiglia di dodici persone. Era molto dura far sbarcare il lunario, anche perché “la padrona” dei terreni non ammetteva che qualcuno dei fratelli maggiori andasse a lavorare da altre parti. Il motivo era questo :il fratello di mio padre viveva a mezzadria sotto la stessa proprietaria ed aveva dieci figli molto giovani con i quali non riusciva a coltivare la terra assegnatagli, così uno dei miei fratelli e una mia sorella dovevano essere a loro disposizione per aiutare lo zio e sua moglie a coltivare i campi ed in casa ad accudire i bambini. E così avvenne che mio padre, dopo essersi informato da alcune persone, che già vivevano in Libia, ed essendo in corso le domande per poter emigrare si decise a fare domanda per la sua famiglia. La domanda fu accolta positivamente.

In questo libro scritto in modo intenso e poetico, si vivono forti emozioni che ci portano a riflettere e crescere e ci ricordano l’importanza della memoria e delle radici.