Comunicato stampa del 13 maggio 2009
“Prima della visita di Gheddafi a Roma, Napolitano e Berlusconi ricevano anche noi”. Così i Rimpatriati dalla Libia, in risposta alla notizia sul possibile arrivo del leader libico nella Capitale, previsto nel giugno prossimo.
“Siamo stati tra i primi ad aver accolto favorevolmente il ritrovato clima di concordia tra Italia e Libia seguito all’accordo del 30 agosto”, dichiara Giovanna Ortu, Presidente dell’Associazione Rimpatriati dalla Libia “la rinnovata amicizia tra i due Paesi ci ha permesso di tornare a Tripoli, dove abbiamo partecipato all’inaugurazione del restaurato cimitero cattolico, dopo molti anni di ingiustificata discriminazione; lì abbiamo potuto avvertire nuovamente l’affetto e l’amicizia che la popolazione libica nutre nei nostri confronti, ma anche la solidarietà del Governo italiano, così ben evidenziata dalle parole del Sottosegretario Mantica”.
“Una vera pacificazione non può però, a nostro avviso” continua la Ortu “prescindere dal superamento della dolorosa pagina che ci ha visto vittime della confisca e della cacciata subìte nel 1970. Vogliamo e dobbiamo far parte di questo processo, a maggior ragione ora che il Colonnello Gheddafi si appresta a venire in Italia, per la prima volta dalla sua ascesa al potere.”
“I nostri governanti lo accolgano pure a braccia aperte ma riservino lo stesso trattamento a noi Rimpatriati, diversamente da quanto accaduto finora, nonostante i nostri ripetuti appelli. Al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio” conclude la Ortu “chiediamo perciò di mettere in agenda un incontro con una nostra delegazione ma che ciò avvenga necessariamente prima dell’arrivo di Gheddafi in Italia”.