Comunicato stampa del 3 marzo 2009

I rimpatriati dalla Libia hanno registrato l’enfatizzazione delle scuse portate ieri dall’Italia a Gheddafi quando vi è stato lo scambio delle ratifiche dei trattati.

Dalla ratifica gli italiani espulsi dalla Libia sono stati beneficiati perché, grazie ad emendamenti presentati da AN, UdC, Radicali e fatti propri da tutto il Pd e dall’IdV, con l’autorevole placet del Ministro La Russa, sono riusciti ad incassare un “cip” sull’indennizzo minimo che avevano richiesto ed un pieno riconoscimento morale del loro sacrificio da parte di tutti i Parlamentari.

In più il Trattato ha posto fine ad una inammissibile discriminazione in tema di visti turistici, determinata non da una volontà vessatoria della Jamahiria, ma dalla necessità di Gheddafi di avere un così efficace strumento di pressione per arrivare alla soddisfazione di ogni pretesa.

Tuttavia, nel pensare che a luglio sarà montata la tenda di Gheddafi proprio in Sardegna, terra dei suoi padri, Giovanna Ortu esclama: “Ma perché Gheddafi in quell’occasione non trova modo di chiedere scusa anche a noi, così come ha suggerito un deputato della Lega che, insieme ai colleghi di tutti i partiti, si è battuto fino all’ultimo, in sede di ratifica del Trattato, per dare all’elargizione in nostro favore la dignità di un indennizzo?

Quando si fa pace bisogna farla veramente e con tutti, altrimenti si rischia di confondere i principi di dignità ed autorevolezza di un Paese con la realpolitik.”

“Inoltre – conclude la Ortu – non si capisce perché l’Italia democratica di oggi debba rispondere, scusandosi con così tanta enfasi, dell’operato di governi del secolo scorso mentre Gheddafi ha calpestato precisi trattati internazionali senza alcuna protesta da parte dell’Italia.”