Comunicato stampa del 8 agosto 2006

In merito alle rassicurazioni che Prodi avrebbe fornito al leader libico sull’impegno italiano a dar corso alla costruzione della famosa autostrada intervengono l’ AIRL , che rappresenta i profughi espulsi da Gheddafi nel 1970 e l’ AIRIL , che raggruppa le imprese creditrici della Libia per lavori eseguiti negli anni Ottanta.

Leone Massa , presidente dell’ AIRIL , rivendica l’assoluta priorità dei diritti delle imprese che rappresenta: “Ricordo che, nonostante siano intervenute numerose sentenze passate in giudicato e tutti i crediti siano stati passati al vaglio di una commissione bilaterale, dopo oltre vent’anni nessun pagamento è intervenuto”. Giovanna Ortu , presidente dell’ AIRL , ribadisce quanto già evidenziato nel colloquio del 24 luglio scorso con il Ministro degli Esteri e Vicepresidente del Consiglio, on. Massimo D’Alema: “Gheddafi, per i danni dell’occupazione italiana, ha già incassato nel 1970 una significativa anticipazione confiscando tutti i nostri beni, che il Governo italiano non può non indennizzare nel momento in cui reperisce – anche con soluzioni avanzate di ingegneria finanziaria – i fondi necessari per far fronte alle richieste libiche.”