Comunicato stampa del 23 febbraio 2006
Le decisioni adottate oggi all’unanimità dal Consiglio dei Ministri in tema di rapporti italo-libici, sono state registrate con soddisfazione dai Rimpatriati dalla Libia che, tuttavia, dopo le molte delusioni degli anni passati, attendono che si concretizzi il rilascio dei visti più volte promesso.
“Finchè le misure altamente significative da concordare con la parte libica, necessarie per superare le criticità passate, non verranno definite, i nostri visti resteranno sulla carta e tutto il rapporto bilaterale non potrà decollare; – osserva Giovanna Ortu, presidente dell’Associazione – indubbiamente il riconoscimento del nostro diritto ha un particolare significato per il suo valore morale. Non possiamo dimenticare nè l’accoglienza che abbiamo ricevuto l’anno passato a Tripoli e le proposte di collaborazione che in quell’occasione ci sono state avanzate dalle autorità libiche, nè i decenni che abbiamo trascorso in Libia a fianco di quel popolo nel più totale rispetto reciproco delle religioni di appartenenza”.
I rimpatriati lamentano tuttavia che, quello stesso governo che oggi ha ribadito il loro diritto a non essere discriminati rispetto ai connazionali, ha tradito per cinque anni le loro aspettative in tema di indennizzi per i beni che Gheddafi ha confiscato come acconto dei supposti danni coloniali. Sarà necessario comprendere nello stanziamento per le “misure altamente significative” anche le misure più modeste, ma altrettanto dovute, per un indennizzo definitivo ai rimpatriati poichè altrimenti ricadrebbe su di loro il costo della ritrovata amicizia.