Del 16 maggio 2002
Egregio Professore,  
colgo l’occasione della Sua recente nomina ai vertici del rinnovato Consiglio di Amministrazione della RAI, per segnalarLe una discriminazione della quale ritengo di essere stata oggetto da parte di RAI Tre.  
Nel febbraio scorso il giornalista Antonio Carella chiedeva di intervistarmi per la trasmissione “Correva l’anno” nell’ambito della puntata dedicata alla storia di Gheddafi.
Concordato l’appuntamento, il Dottor Carella, veniva con la troupe presso la sede dell’ A.I.R.L. in via Nizza, mi faceva una lunga ed esauriente intervista, chiedeva di fargli pervenire un mese dopo, alcune foto del periodo (lungo 30 anni) trascorso da me in Libia, da utilizzare in sede di montaggio come sfondo delle riprese; mi riferiva inoltre che gli altri intervistati erano Igor Mann, Giulio Andreotti ed Angelo Del Boca, tutte persone che conosco e che mi conoscono personalmente. Successivamente – circa un mese dopo – concordavo la consegna delle foto e tutto procedeva regolarmente verso il montaggio per la successiva messa in onda prevista per maggio.  
Nel mese di aprile, il Dottor Carella mi comunicava, non senza un certo imbarazzo, che in sede di montaggio era stato deciso (non da lui) di rinunciare completamente alla mia intervista: non “per pregiudiziali d’ordine politico”, (fra l’altro quali?!) ma per “maggior funzionalità dei tempi”.  
La trasmissione, come mi ha precisato Antonio Carella, dura circa un’ora. Nessuno degli intervistati fa riferimento o Ë invitato a commentare l’episodio della cacciata dei ventimila italiani e della confisca delle loro proprietà; vicenda che è solo ricordata dalla voce del commentatore.  
Mi guardo bene dall’entrare nel merito o nel metodo della scelte compiute dagli autori della trasmissione: non l’ho mai fatto nei trent’anni di rappresentanza della categoria, meno che mai potrei farlo ora che il tempo ha spento il rancore, ma non certo il bisogno di giustizia.  
Ritengo che disquisire sui rapporti che l’Italia ha avuto con la Libia di Gheddafi senza dare il giusto rilievo alla vicenda che ci ha visto purtroppo protagonisti togliendo voce, dopo averla raccolta, a chi rappresenta le vittime di un episodio tanto brutale, non contribuisca ad una esauriente presentazione nè del personaggio nè della Libia e sia una scelta molto lontana da quella imparzialità che Lei ha così chiaramente enunciato al momento del Suo insediamento.
La puntata, che secondo quanto mi ha riferito il giornalista Carella, è già stata montata, dovrebbe andare in onda (con un notevole ritardo sulla data prevista inizialmente) o il 5 o il 12 giugno alle ore 23.30.  
Poichè non mi era mai successa una cosa del genere, nè con la RAI nè con tutti gli altri mezzi di informazione comunque orientati, ci terrei molto se Lei potesse darmi una plausibile ragione di un così anomalo comportamento. 
Insieme agli auguri di buon lavoro La prego di gradire i miei migliori saluti. 
Il Presidente
Giovanna Ortu