“Sarà la svolta buona?” Questa la principale questione alla quale si cercherà di rispondere sabato e domenica al Convegno organizzato dall’AIRL (Associazione italiani rimpatriati dalla Libia). L’Associazione si batte da molti anni, per ottenere una legge definitiva di indennizzo, per risolvere il grave problema dei visti, necessari per poter rientrare in Libia e per poter ridare dignità al cimitero cattolico di Hammangi, in totale stato di degradazione.
Sono trascorsi trentadue anni da quando i cittadini italiani residenti in Libia furono espulsi dal Paese, era il 1970, in seguito al colpo di Stato e l’ascesa di Gheddafi al potere.
A questi italiani furono confiscati tutti beni in violazione del Trattato Internazionale firmato nel 1956, nonchÈ delle risoluzioni dell’Assemblea generale dell’ONU, relative alla proclamazione di indipendenza che garantivano diritti ed interessi della comunità italiana. Successivamente i rimpatriati dalla Libia hanno beneficiato di leggi di indennizzo, parziali e senza rivalutazione monetaria, a favore di tutti i proprietari di beni perduti all’estero che, con estrema lentezza, sono ancora in via di applicazione; non hanno ottenuto tuttavia nessun provvedimento specifico che risolvesse in modo equo e definitivo il contenzioso in essere.
Il Governo si è impegnato a dare un svolta al problema. Il Ministro per gli italiani nel mondo, Mirko Tremaglia, ha espresso grande apprezzamento per l’abnegazione che l’Associazione dedica alla difesa dei diritti di quanti, ancora oggi, aspettano giustizia. Il Ministro ha inoltre proposto la costituzione di un Comitato guidato dal Presidente dell’AIRL, Giovanna Ortu, e dal Ministero per gli Italiani nel mondo, da lui stesso presieduto.
11-12 maggio 2002 DOMUS PACIS – Via di Torre Rossa ,94 ROMA