Si aprirà oggi, con un applauso per la liberazione dei tre tecnici rapiti a Ghat,il convegno “Gli italiani in Libia: il contributo allo sviluppo del paese” organizzato dall’Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia Onlus, nel complesso del Baraccano a Bologna, con il patrocinio del Comune.

Al termine dell’evento – al quale parteciperanno illustri accademici di tutta Italia e che sarà concluso dal Ministro per l’Ambiente, Gian Luca Galletti – si inaugurerà la mostra fotografica sulle opere, il lavoro, l’economia degli italiani in Libia nel periodo 1911-1970.
 

“Abbiamo voluto omaggiare quanto fatto dalle famiglie italiane in Libia al di là di discorsi politici che forse è giunto il momento di superare – spiega Giovanna Ortu, presidente dell’AIRL Onlus -. E’ un progetto che ci ha impegnati per mesi ma di cui siamo orgogliosi perché costituisce un ponte ideale tra le vecchie e le nuove generazioni, tra la “vecchia” Libia, che portiamo ancora nel cuore, e uno Stato tutto da costruire, preda di violenze e scontri tra fazioni”

“La nostra soddisfazione è perciò massima – continua la Ortu – per la liberazione di Danilo Calonego e Bruno Cacace. Il caso ha voluto che questa lieta circostanza coincidesse col nostro convegno, quasi a saldare ancor di più il legame indissolubile tra gli italiani e la Libia, ieri come oggi”.

La mostra, che rimarrà aperta fino al 13 novembre (ingresso gratuito, orario 11-18), è formata da oltre 200 pannelli fotografici corredati da didascalie a carattere storico, economico, sociale e si articola in cinque sezioni che spaziano dalle ricerche archeologiche alle opere pubbliche realizzate con il contributo degli italiani per la valorizzazione del territorio libico, dagli studi scientifici condotti allo sviluppo dell’industria, del commercio e del turismo.