“Tutto è bene quel che finisce quasi bene. Riportiamo di seguito i resoconti stenografici delle sedute che la Camera dei Deputati, prima in commissione Esteri e poi in Aula, ha dedicato alla ratifica del Trattato italo-libico.

Quanti vorranno impegnarsi in questa lunga lettura avranno anche molte soddisfazioni, sia per l’emendamento del Governo indotto a raccogliere la volontà espressa nei numerosi emendamenti presentati per il nostro indennizzo da tutte le forze politiche, sia perché per due intere giornate l’attenzione dei Deputati è stata dedicata in misura significativa alla rievocazione del nostro sacrificio e dei nostri dimenticati diritti.

E’ importante notare che il ribaltamento della posizione del Governo e del Relatore non è casuale ma è la risposta alle nostre lettere di protesta e di spiegazione inviate sia ai Sottosegretari che ai relatori e al presidio che abbiamo fatto per sei ore sotto Montecitorio martedì 20 gennaio insieme ai Radicali.

L’emendamento 3.7000 presentato dal Governo e approvato è il seguente ed è stato inserito dopo l’articolo 3:

Art. 3-bis.

(Riconoscimento di un ulteriore indennizzo ai soggetti titolari di beni, diritti ed interessi sottoposti in Libia a misure limitative)

1. Ai cittadini italiani nonché agli enti ed alle società di nazionalità italiana già operanti in Libia, in favore dei quali la legge 6 dicembre 1971, n. 1066, ha previsto la concessione di anticipazioni in relazione a beni, diritti e interessi perduti a seguito di provvedimenti adottati dalle autorità libiche, ovvero che hanno beneficiato delle disposizioni di cui alla legge 26 gennaio 1980, n. 16, alla legge 5 aprile 1985, n. 135, nonché alla legge 29 gennaio 1994, n. 98, è corrisposto un ulteriore indennizzo, per gli anni dal 2009 al 2011, nei limiti delle risorse del fondo di cui al comma 5. 
2. Agli effetti del comma 1 sono valide le domande già presentate, se confermate, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dagli aventi diritto. 
3. Ai fini della corresponsione dell’indennizzo di cui al comma 1, le pratiche, già respinte per carenza di documentazione, sono, su domanda, prese nuovamente in esame dalla Commissione interministeriale istituita ai sensi dell’articolo 4 della legge 6 dicembre 1971, n. 1066, al fine di acquisire ogni elemento utile per l’integrazione della documentazione mancante. 
4. Agli indennizzi corrisposti in base al presente articolo si applicano le disposizioni di cui all’articolo 11 della legge 5 aprile 1985, n. 135, e all’articolo 1, comma 4, della legge 29 gennaio 1994, n. 98. 
5. Ai fini della corresponsione dell’indennizzo di cui al comma 1 è istituito, nello stato di previsione dei Ministero dell’economia e delle finanze, un apposito fondo con una dotazione di 50 milioni di euro annui dall’anno 2009 all’anno 2011. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sono stabilite la misura e le modalità di corresponsione dell’indennizzo di cui al comma 1, nel limite della dotazione del predetto fondo.; 
all’articolo 4, comma 1, dopo le parole: dal 2009 al 2028 aggiungere le seguenti: nonché agli oneri derivanti dall’attuazione dell’articolo 3- bis della presente legge, pari a 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2009 al 2011 .

 

Il risultato raggiunto è notevole perché il fatto di essere stati inseriti nel Trattato è una riparazione morale di grande importanza.

Purtroppo questo però ha comportato che le Commissioni Esteri, Bilancio e Affari Costituzionali, riunite per dare il parere in pochi minuti, hanno tolto il coefficiente di maggiorazione – che per noi rappresenta la misura dell’indennizzo integrativo – e limitato necessariamente l’onere finanziario ai primi tre anni.

Il testo licenziato dalla Camera, completo naturalmente del nostro emendamento, è stato esaminato a gran velocità al Senato, prima in Commissione Esteri, lunedì 26 gennaio e poi in Aula, lunedì 3 febbraio.

Anche a Palazzo Madama numerosi sono stati gli emendamenti presentati dalle opposizioni per migliorare lo stanziamento a noi destinato. Ma come era ovvio e come noi già sapevamo nessuno degli emendamenti, sostenuti peraltro con passione dai presentatori che ringraziamo, è stato approvato.

Come tutti sanno, infatti, ciò avrebbe comportato il rinvio del testo alla Camera per la relativa approvazione.

L’attività e l’impegno del nostro ufficio continua ora con il Ministero dell’Economia e la Ragioneria dello Stato per arrivare ad un decreto di attuazione che specifichi il coefficiente e contenga l’impegno a rinnovare lo stanziamento al termine dei primi tre anni.

Agli interessati più che chiedere spiegazioni sul modo di procedere chiediamo, come sempre, di fidarsi del nostro impegno e della nostra determinazione che ci ha portato fin qui. Il primo modo per far sentire la vostra approvazione è il sostegno finanziario all’impegno dell’Associazione.

Qui di seguito riportiamo: la legge di ratifica del Trattato pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 18/2/2009 – l’articolo che ci riguarda è il numero 4 – e i vari resoconti stenografici delle sedute Parlamentari, sia in Commissione che in Aula.”

Giovanna Ortu

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