Repubblica.it – 22 Dicembre 2013

E’ salito ad almeno tredici morti accertati e tre feriti, tutti in condizioni critiche, il bilancio di un attentato a Barsis, a 50 chilometri da Bengasi: tre anche i dispersi, secondo quanto riferito da fonti governative libiche. Un kamikaze a bordo di un furgone-bomba ha attaccato una postazione delle forze di sicurezza, una cinquantina di chilometri a est del capoluogo della Cirenaica, facendo strage di soldati ma coinvolgendo anche un imprecisato numero di civili.
Il governo libico ha annunciato tre giorni di lutto nazionale  e ha rinviato le celebrazioni per la festa d’indipendenza del 24 dicembre.
L’attentato, bollato dalle autorità come “atto terroristico”, non è stato rivendicato da nessun gruppo. 
La Cirenaica, la regione orientale della Libia, è diventata dalla fine della rivoluzione teatro di scontri e omicidi di matrice politica in cui hanno perso la vita numerosi membri delle forze di sicurezza, attivisti e giornalisti e giudici, soprattutto a Bengasi e Derna. Questa settimana si è verificato anche il primo attentato nella città di Tobruk. Ma quello di oggi è considerato il primo attacco suicida.
Esperti attribuiscono gli attentati a gruppi estremisti tra cui Ansar al-Sharia, ritenuto responsabile dell’attacco al Consolato americano del settembre 2012 in cui persero la vita l’ambasciatore Chris Stevens e 3 altri statunitensi. Il gruppo salafita ha di recente dichiarato di non riconoscere le istituzioni dello stato, inclusi i servizi di sicurezza, accusandoli di apostasia e di essere forze malefiche al servizio di tiranni. Sono inoltre recenti i sanguinosi scontri di Bengasi del mese scorso tra militanti del gruppo salafita e forze dell’esercito.

Redazione