Corriere della Sera – 10 Ottobre 2013

Il primo ministro libico Ali Zeidan è stato rapito all’alba da uomini armati. «Il capo del governo di transizione è stato portato in una destinazione sconosciuta per ragioni sconosciute» da un gruppo di ex ribelli, ha annunciato il governo in una breve dichiarazione sul suo sito Internet, confermando le anticipazioni di due tv satellitari arabe, Sky News Arabia e Al Arabiya. Poche ore dopo, gli ex ribelli della «Camera dei rivoluzionari di Libia» hanno definito un «arresto» il rapimento del premier . «Il suo arresto giunge dopo una dichiarazione di John Kerry sulla cattura di Abu Anas Al Libi, dopo aver detto che il governo libico era al corrente dell’operazione», ha detto un portavoce del gruppo riferendosi al Segretario Stato americano.

RIUNIONE D’URGENZA – La notizia era stata confermata anche dall’inviato della Cnn a Tripoli, che mercoledì sera, poche ore prima del sequestro, ha incontrato Zeidan nello stesso albergo di Tripoli in cui è stato prelevato, il Corinthia : «Stava bene e non sembrava preoccupato», ha raccontato. 
Il governo ha reso noto che il consiglio dei ministri tiene una riunione d’urgenza. «Il governo e il Congresso generale nazionale (il Parlamento, ndr) affronteranno questa situazione», aggiunge la nota, che «invita i cittadini alla calma».

LA DINAMICA -Le circostanze del rapimento non sono ancora chiare: una guardia della sicurezza dell’albergo lo descrive come un «arresto», un’altra parla di militanti.

Una foto di Zeidan al momento del rapimento è stata diffusa dai rapitori e riportata da Al Arabiya. L’immagine mostra il premier con una camicia marrone semiaperta e un’espressione accigliata, tenuto sotto braccio da due persone in borghese

LA CATTURA DI AL LIBI – Sempre secondo la Cnn, vi sono elementi che indicano che «altri membri importanti del governo siano stati rapiti». Nel fine settimana, un raid delle truppe speciali americane a Tripoli ha portato all’arresto di Al Libi, un capo di Al Qaeda: il rapimento di Zeidan potrebbe essere una rappresaglia, una pista suggerita anche dal ministro della Giustizia libico.

Il governo «sospetta» due gruppi di ex ribelli, la «Camera dei rivoluzionari di Libia» e la «Brigata di lotta contro il crimine», che dipendono in teoria dal ministero della Difesa e dell’Interno, di essere dietro il rapimento.

IN ITALIA – In corso presso lo Stato Maggiore della Difesa, una riunione tra il ministro della Difesa, Mario Mauro, e i vertici militari per «monitorare la situazione libica in raccordo con la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero degli Affari esteri». Lo rende noto il ministero della Difesa.

Redazione online