Adnkronos – 8 Ottobre 2013

Ortu, mai rispettato il trattato del ’56, adesso vogliamo trattare per chiudere

“Chiediamo un appuntamento urgente a Enrico Letta per chiudere definitivamente il capitolo dei risarcimenti ai rimpatriati italiani dalla Libia”. La presidentessa dell’Associazione italiana rimpatriati dalla Libia (Airl), cui sono iscritte 1.200 famiglie, Giovanna Ortu, affida all’Adnkronos l’ennesimo appello degli italiani ‘tripolini’ – la cui cacciata 43 anni fa a opera di Muhammar Gheddafi ricorre proprio oggi – di riavere “almeno parte di ciò che ci fu tolto”.

“Abbiamo sempre considerato interlocutore il governo italiano, e i documenti storici disponibili oggi mostrano con quanto cinismo si siano mossi in tutti questi anni. Non nego – dice – che negli anni abbiamo beneficiato delle provvidenze di legge per gli italiani che hanno subito espropri all’estero, ma il nostro caso e’ particolare: eravamo tutelati da un trattato internazionale, quello del ’56, mai fatto rispettare dall’Italia, che poi è stato sepolto dal nuovo trattato firmato da Berlusconi: in quello nuovo neanche si parla di noi”.

Adesso, dice Ortu, “mi aspetto qualcosa da Letta: credo che una  sistemazione definitiva del nostro contenzioso sia possibile. Mai  penserei, visto che sono realista, di pretendere tutto ciò che  abbiamo perduto, ma di arrivare almeno a una onorevole via di mezzo:  almeno la metà”, all’incirca 500 milioni di euro in luogo dei circa 150 stanziati e finora erogati a metà. “Ma sono anche caparbia, d’altronde sono sopravvissuta anche alla brutta fine di Gheddafi – sottolinea -: finora ho lasciato in pace il governo perché aveva cose  più importanti da fare ma adesso è giunto il momento di chiudere questa dolorosa vicenda”.

Pab/Opr