Ministero Affari Esteri – 11 Gennaio 2013

La transizione democratica libica “è giunta a una tappa decisiva” e l’Italia “sta intensificando un’ampia azione di accompagnamento verso la democrazia e il rilancio dell’economia, nel rispetto dell’indipendenza del paese”. Lo ha detto il Ministro Giulio Terzi, aprendo i lavori del secondo Forum economico italo-libico alla Farnesina, copresieduto dal capo dello Stato provvisorio libico Mohammed Al-Mgarief. L’intervento pubblico, ha aggiunto, “da solo non è sufficiente e sono necessari anche gli investimenti dei privati ed è questo lo spirito dell’incontro odierno” a cui partecipano circa 70 rappresentanti di imprese italiane già presenti o interessate ad investire in Libia.

Primo partner commerciale

La nuova Libia del dopo-Gheddafi è per l’Italia primo partner commerciale con un interscambio da 4,585 miliardi di euro nel 2011, e un incremento dell’export italiano verso Tripoli del 305% e del 211% di quello libico verso Roma nei primi mesi del 2012. Un paese a cui guardano con attenzione gli imprenditori italiani per nuovi mercati e investimenti, ma su cui grava l’incognita della “sicurezza fisica e giuridica”, come ha ricordato lo stesso Terzi.

Su questo punto il presidente El-Mgariaf ha assicurato che “la sicurezza è in cima alle nostre preoccupazioni e abbiamo iniziato ad affrontarla con l’aiuto della Repubblica Italiana”. La quale ha dato la sua disponibilità in particolare, ha evidenziato, “sulla formazione della forze armate e di sicurezza”, e sull’integrazione sociale di chi ha militato nelle milizie ribelli. Inoltre, la Libia “sta trattando con i Paesi vicini per sforzi congiunti nella lotta contro il traffico di armi, munizioni, droga e migranti irregolari, con l’aiuto della Ue e dei Paesi della regione”.

Importanza sostegno italiano

El-Mgariaf ha anche espresso la “gratitudine del popolo libico” per il sostegno italiano alla rivoluzione e l’alto livello della delegazione libica presente alla Farnesina, con sei esponenti del governo e la prevista visita del premier Zidan a Roma il 30 gennaio, sono elementi che “dimostrano l’importanza dell’Italia per la nuova Libia”, ha detto ancora El-Mgariaf.

A sottolineare l’importanza di questo meeting, che fa seguito al Business forum svoltosi a Milano il 29 novembre scorso, anche il segretario generale della Farnesina Michele Valensise, che ha evidenziato come la visita sia la prima di un presidente libico democraticamente eletto in un Paese della Ue. A proposito della quale l’Italia si propone con un ruolo di cerniera tra le aspirazioni di Tripoli e le aspettative europee.

Crediti storici

Al forum della Farnesina è stato anche registrato, ha notato ancora Terzi, un passo avanti sulla questione dei cosiddetti crediti storici della Libia nei confronti delle imprese italiane: quelli risalenti al periodo dell’embargo verso Tripoli e sui quali, con Gheddafi, non si era mai arrivati ad un accordo definitivo. Su questo vi è una proposta libica che sarà discussa a livello tecnico e su cui si potrebbe trovare soluzione entro il mese.