La Stampa – 17 Febbraio 2012

Il ronzio di un generatore. Chi grida, chi spinge, i bimbi che guardano e non capiscono, vecchi che capiscono e piangono, le donne che vomitano, ragazze che svengono per la puzza. Al Mercato dei Tunisini, periferia di Misurata, la cella frigorifera era per i polli. Dalla notte del 20 ottobre per quel che resta del Rais. Più che una camera ardente, l’ultima cella per un Gheddafi da vedere e oltraggiare: chi sputa, chi lo insulta, qualcuno lo scalcia. Attorno, i ragazzi delle Brigate di Misurata, i nuovi eroi di Libia. Anche Salem, Ahmed e Nabil, i tre che avevano scovato il Colonnello e la sua pistola d’oro nel tunnel di Sirte. Dopo due notti l’avevano consegnato alla sua tribù e sepolto nel deserto con il figlio Mutassim. Mai si saprà dove. Come non si sa dove l’hanno ammazzato, se a Sirte o sulla strada per Misurata, e chi abbia mirato alla tempia sinistra. Il nuovo governo aveva promesso la verità. È ancora il primo mistero della nuova Libia.

Giovanni Cerruti