La Repubblica – 10 Settembre 2011

Finalmente una ricostruzione originale del famoso inchino di Berlusconi a Gheddafi con bacio devoto dell’anello. La fornisce lo stesso premier alla platea dei giovani di Atreju, festa Pdl. “Nessuna sottomissione. Io ho baciato la mano di Gheddafi per educazione, lì si usa così”. Bon ton del deserto, niente di più. Ci sentiamo sollevati. Davvero all’epoca le immagini suggerivano una buona dose di asservimento. E ancora più piacere provoca l’apprendere che la famosa corsa dei 30 cavalli berberi nel perimetro di una caserma dei carabinieri a Roma in occasione dell’ultima visita del Rais si è rivelata un’umiliazione per i libici. “Davanti alla valentia dei cavalli dell’Arma – confida Berlusconi – ho visto Gheddafi sprofondare”. E beccati questa Muammar.

Alessandra Longo