Il Sole 24Ore – 30 Agosto 2009

Sia pure in mezzo a mille contraddizioni comincia a concretizzarsi il Trattato di amicizia e cooperazione italo-libica, a un anno dalla firma dell’accordo di Sirte tra Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi. Alcuni passaggi acrobatici delle Frecce Tricolori (senza fumogeni tricolori ma neutri di colore grigio-marrone) hanno salutato ieri sera i due leader riuniti in una tensostruttura nel Porto di Tripoli in attesa di prendere parte al rito dell’Iftar, la cena che interrompe il digiuno del Ramadan.

Il presidente del Consiglio italiano e leader della Giamahiria si erano incontrati poche ore prima per festeggiare il Trattato di amicizia e cooperazione firmato un anno fa a Sirte e che prevede il finanziamento da parte italiana di alcune grandi opere infrastrutturali per chiudere il passato della dominazione coloniale. Berlusconi e’ atterrato a Tripoli alle 15 proveniente da Milano. 
Un breve faccia a faccia con il colonnello che festeggia quest’anno i 40 anni della rivoluzione verde per affrontare tutte le questioni bilaterali a cominciare da immigrazione e pesca, poi  trasferimento a 20 chilometri dalla capitale, a Shabiz Shara, per la posa della prima pietra dell’autostrada litoranea che verrà realizzata da imprese italiane tra cui Impregilo. Un’opera di 1700 km con 203 ponti, 1470 tunnel e 30 uscite. Un’impresa storica, ha detto Berlusconi che contribuirà alla pace della regione perché collega tutti i Paesi del Maghreb. La realizzazione di un accordo che e’ conveniente per entrambi i Paesi.

Sull’immigrazione Berlusconi non e’ entrato nel dettaglio del barcone con a bordo 75 candestini partiti dalla Libia e intercettati in acque internazionali. Se vogliamo rispettare tutte le leggi, ha detto Berlusconi, e fare delle vere politiche di integrazione dobbiamo essere rigorosi e non aprire l’Italia a chiunque. Berlusconi e Gheddafi si sono poi trasferiti nella capitale per visitare insieme al presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini il nuovo treno veloce dell’Ansaldo Breda (gruppo Finmeccanica), che verrà’ utilizzato per il collegamento della linea costiera tra Ras Ajdir e Sirte.

Il primo anniversario del Trattato che d’ora in avanti verrà celebrato come giorno dell’amicizia italo-libica e’ stato festeggiato con un convegno al quale hanno preso parte oltre all’ex ministro degli Esteri Lamberto Dini e al presidente dell’associazione di amicizia italo-libica Gian Guido Folloni circa 400 italiani tra cui rappresentanti del mondo accademico e della società civile e figli di esuli espulsi nel ’70 proprio da Gheddafi . L’ambasciatore italiano in Libia, Francesco Trupiano, non ha mancato, pero’, di segnalare come la mostra fotografica sul passato coloniale dal titolo Never Forget non abbia messo in luce tutti gli sforzi più recenti per sanare la ferita del passato che nessuno intende negare. 

Ma l’incontro tra Gheddafi e Berlusconi e’ servito anche per fare il punto sulla crisi in Medio Oriente mentre il premier italiano ha manifestato il suo compiacimento per l’andamento del voto in Afghanistan che si e’ svolto in modo pacifico anche grazie alla presenza dei numerosi militari italiani. Gheddafi ha poi chiesto a Berlusconi alcuni chiarimenti sulle polemiche che lo vedono protagonista in Italia. Nessun problema, avrebbe tagliato corto il premier italiano «ho ancora il 68,4 % dei consensi degli italiani».

 

Gerardo Pelosi