ANSA – 25 Agosto 2009

La decisione del premier, Silvio Berlusconi, di partecipare “nonostante tutto” ai festeggiamenti per l’anniversario “del cosiddetto ‘Trattato storico’ bilaterale” e di “far esibire la nostra straordinaria pattuglia acrobatica per il 40/o anniversario della rivoluzione libica” dimostra “che il nostro governo intende perseguire ad ogni costo una politica basata esclusivamente sulla convenienza economica, senza peraltro ricordarsi dell’antico debito verso chi ha perso tutto, non solo beni materiali”. Lo afferma l’Airl, l’Associazione dei rimpatriati dalla Libia, che ricorda come nel 1970, quando gli italiani furono ‘cacciati’ da Tripoli, non ci fu nessun invio di “navi o aerei militari per facilitare il rimpatrio”.

“Non avremmo immaginato – dice Giovanna Ortu, presidente dell’Airl, l’Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia – di vedere rinnovato tante volte il nostro dolore, dai missili lanciati su Lampedusa, al Mig libico caduto sulla Sila negli anni ’80, fino all’offensivo atteggiamento in occasione della liberazione del terrorista condannato per Lockerbie, passando per le provocazioni della recente visita di Gheddafi in Italia e le drammatiche e inarrestabili vicende dei clandestini che partono dai porti libici”.

Ora i rimpatriati attendono “con fiducia che il Consiglio dei ministri accolga la proposta del ministro Ignazio La Russa, tesa ad ottenere un risarcimento per i beni perduti che sia meno umiliante di quello concesso nel gennaio scorso”.

“Anche noi – conclude Giovanna Ortu – abbiamo un importante anniversario da celebrare: il 7 ottobre 2010 ricorre il quarantennale della nostra cacciata, fino all’anno passato ricordato dalla Libia come ‘giorno della vendetta’. Noi invece dobbiamo poterlo celebrare come il completamento del nostro riscatto in Patria”.