Il Corriere della Sera – 29 Luglio 2009

Maxi alleanza nel settore civile tra Finmeccanica e la Libia. Il gruppo guidato da Pierfrancesco Guarguaglini e la Libyan Investment Authority, il fondo sovrano della Grande Jamaihirya, daranno vita a una joint-venture paritetica per sviluppare in Libia, Medio Oriente e Africa la cooperazione strategica nei settori dell’ aerospazio, dell’ elettronica, dei trasporti e dell’ energia. «L’ accordo non prevede l’ ingresso dei libici nel capitale» di Finmeccanica, ha subito precisato il presidente Guarguaglini, sgombrando così il campo dalle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi (smentite da Piazza Montegrappa) di colloqui in corso con Tripoli per aprire l’ azionariato del gruppo pubblico. Quello siglata ieri è la prima grande alleanza tra Italia e Libia dopo la firma dell’ Accordo di Amicizia tra Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi. Ed il coinvolgimento di Finmeccanica è particolarmente significativo, visto il ruolo strategico del gruppo di difesa sullo scacchiere internazionale. «Abbiamo firmato un accordo strategico di ampia portata che coinvolge tutti i nostri settori del comparto civile: elicotteri, energia, elettronica, sicurezza e aerospazio – ha spiegato il numero uno di Finmeccanica -. Ma non solo. L’ accordo stabilisce il concetto che è possibile mettere in campo investimenti anche fuori dalla Libia, sia in Africa che in Medio Oriente». Mercato che per Finmeccanica vale oltre 20 miliardi di dollari. Il gruppo di difesa ha già un accordo con la Libia, firmato nel 2006, nel settore degli elicotteri che ha portato alla costituzione della Libyan Italian Advanced Tecnology Company, Liatec, partecipata da Finmeccanica e Augusta Westland. E la scorsa settimana la controllata Ansaldo Sts ha ottenuto una commessa da 541 milioni di euro da Tripoli. «Lia – ha spiegato Guarguaglini – rappresenta un partner straordinario che potrà fornire a Finmeccanica ulteriori risorse finanziarie e opportunità di business per sviluppare nuove iniziative in aree geografiche strategiche per la futura crescita del Gruppo». Oltre alla Libyan Investment Authority, nella partnership è entrata anche la Libya Libya Africa Investment Portfolio, un altro veicolo utilizzato per gli investimenti dalla Grande Jamaihirya. La joint-venture, che sarà creata entro la fine dell’ anno e avrà una dotazione di 400 milioni di euro, verrà utilizzata per le iniziative congiunte di business e potrà effettuare investimenti diretti in attività commerciali e industriali, anche fuori dalla Libia. «Si tratta, dunque, di uno strumento di grande flessibilità di partnership nell’ investimento» ha spiegato il numero uno di Finmeccanica. «Questo accordo è l’ esempio della continua e profonda attenzione della Lia verso intese di tipo strategico e alleanze internazionali, come investitore di lungo termine» ha aggiunto il vice amministratore delegato del fondo, Mustafa Zarti. Grazie a questa alleanza la Lia, che ha una dotazione di 65 miliardi di dollari, potrà diventare socio di altre iniziative targate Finmeccanica. E’ prevista infatti la possibilità di ingresso come azionista di minoranza nei settori interessati dall’ accordo siglato ieri. Quindi nelle attività civili. La difesa è esclusa dall’ intesa. Ma Guarguaglini già vede oltre. «In Libia – ha ricordato – abbiamo già acquisito diversi ordini». E Finmeccanica è in corsa per la realizzazione della Metropolitana di Tripoli: «Noi abbiamo fatto l’ offerta: è un’ altra possibilità». L’ anno prossimo, inoltre, sarà inaugurato l’ impianto della Liatec, dove verranno assemblati 10 velivoli AW 109 Power e AW 119 Koala già ordinati da Tripoli. E, passando dal civile al militare, un’ altra possibilità potrebbe arrivare dalla messa a terra dei vecchi Mig russi. In vista della scadenza di un’ opzione per acquistare i francesi Rafale, Tripoli avrebbe iniziato a studiare con attenzione gli Eurofighter.

Federico De Rosa