Gazzetta di Parma – 13 Giugno 2009

Egregio direttore,

leggo sul suo giornale che «Gheddafi portava una singolare fotografia:quella dell’arresto, operato dagli squadroni fascisti, l’11 settembre 1931, proprio di Omar Al Muktar». Per la verità storica, Omar Al Muktar, il Leone del deserto, eroe dell’insurrezione senussita in Cirenaica contro gli italiani, fu catturato dal XV squadrone del II Gruppo Squadroni Savaridella Tripolitania, reparto del quale io ho fatto parte nei primi sette mesi del 1942, ed ho conosciuto personalmente diversi «sciubasci» (vice comandanti indigeni) dei reparti di cavalleria libica del Regio Esercito che avevano partecipato alla cattura undici anni prima. La fotografia riguarda probabilmente il momento nel quale il capo senussita viene condotto o ritorna dal processo nel quale fu condannato a morte. Ripeto spesso senussita perché Muhammar Gheddafi, ufficiale dell’esercito (credo di origine beduina) si ribellò a Idris I, il «Gran Senusso», che dagli inglesi era stato messo sul trono nel 1951. Non è peraltro nemmeno un mistero che le cabile della Cirenaica siano in continuo dissidio con quelle del resto della Libia, tant’è che i principi Karamanly, una delle più importanti famiglie di Tripoli, al tempo dell’occupazione italiana erano ufficiali del Regio Esercito. Rimane quindi da spiegare come mai il Colonnello Gheddafi ci accusi della morte di un eroe del quale lui in prima persona ha tradito la causa, detronizzando re Idris I.

Giulio Olmo