Libero – 12 Giugno 2009

«Come leghista e come patriota chiedo scusa a Roma e all’Italia per aver dovuto accettare anch’io, sia pure obtorto collo, l’accoglienza trionfale al presidente della Repubblica libica. Ne risultano infatti offese sia la memoria storica della nostra epopea coloniale, sia, ancor di più, i sentimenti dei nostri connazionali espulsi dalla Libia, depredati dei loro averi e mai risarciti». Così Mario Borghezio, capodelegazione della Lega Nord al Parlamento europeo, ha commentato la visita in Italia del presidente libico Muammar Gheddafi.

“Solo un immenso amore per il nostro popolo”, ha aggiunto Borghezio, “poteva indurci a tanto, posto che il presidente dell’unione africana può fermare l’invasione dei clandestini provenienti da quel continente, Ma ciò con tutta la mortificazione e la vergogna per tale situazione, non con gli smaglianti sorrisi delle nostre autorità.”

Non tutti i romani, però. Sembrano aver preso male la visita di Gheddafi. Un tifoso romanista, infatti, si è avvicinato al leader libico mentre scendeva le scale del Campidoglio e gli ha consegnato una maglia della squadra giallorosa, a dimostrazione sul suo consenso a un eventuale ingresso nella proprietà.

Gheddafi ha accettato sorridendo il dono, poi si è allontanato con il suo corteo di auto al seguito.