ANSA – 11 Marzo 2009

Silvio Berlusconi rinnova l’appello affinche’ le banche continuino a fare il loro dovere e non restringano i cordoni del credito di fronte alla crisi economica. In quella che ormai e’ diventata una consuetudine, la cena fra governo e manager a villa Madama, il presidente del Consiglio e’ tornato a premere sul tasto dell’ottimismo sostenendo che solo cosi’ si puo’ uscire dall’attuale situazione. Per parte sua, ha detto il premier, mai come ora il governo e’ vicino al mondo delle imprese e per dimostrarlo ha portato l’esempio dell’accordo con la Libia, particolarmente difficile soprattutto per la pessima immagine che l’Italia aveva in quel paese visto che ”i nostri nonni” laggiu’ ”ne hanno combinate di tutti i colori”. ”Voi dovete continuare a dare una mano alle aziende”, ha detto il presidente del Consiglio ai dirigenti di azienda e agli imprenditori (in massima parte banchieri e del settore assicurativo) invitati a villa Madama. ”Diteci cosa possiamo fare in piu’ ”, ha aggiunto il Cavaliere ricordando i 12 miliardi gia’ stanziati a sostegno del settore creditizio. Berlusconi ha quindi ringraziato i presenti, rivolgendo il particolare saluto a Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa-Sanpaolo che insieme a Roberto Colaninno (presidente di Cai, assente a villa Madama) per aver permesso la formazione di una ”cordata di coraggiosi” che ha permesso ad Alitalia di restare compagnia di bandiera. Il premier ha quindi presentato i ministri seduti ai vari tavoli (tra gli altri Giulio Tremonti, Claudio Scajola, Angelino Alfano, Raffaele Fitto, Mara Carfagna), elogiando una squadra di governo di ”giovani bravi, preparati, competenti e pieni di voglia di fare”. Ha quindi ricordato che quando era lui ad essere imprenditore ”il mondo della politica era distante”, mentre ora, come dimostrano queste cene, e’ vicino alle imprese. Parlando della crisi, Berlusconi ha ribadito la linea dell’ottimismo: ”e’ dovere del governo quello di diffondere fiducia” anche perche’ ”con il pessimismo non si combina nulla di buono”. E per sottolineare quanto il governo abbia fatto per sostenere le imprese anche all’estero, il Cavaliere ha citato l’esempio dell’intesa con Tripoli. ”L’accordo con la Libia – ha detto con riferimento alla sua recente visita al Colonnello Gheddafi – ha garantito la priorita’ alle imprese italiane nell’assegnazione degli appalti per la ricostruzione del paese”. Un’impresa non facile, ha aggiunto, visto che ”in Libia ne abbiamo combinate davvero di tutti i colori: altro che ‘Italiani brava gente’, ne abbiamo fatte di tutti i colori, certo non noi, i nostri nonni”. Il premier ha quindi proseguito: ”abbiamo messo 130 mila persone in un campo di concentramento, abbiamo messo bombe avvelenate nelle oasi, i nostri aerei hanno mitragliato questi poveracci lasciando una serie incredibili di cadaveri e migliaia di persone sono state portate alle Tremiti”. Insomma, ha concluso, nonostante le difficolta’ ”credo che questo governo debba essere soddisfatto di quanto ha fatto”.