– 7 Ottobre 2008

Il presidente Baldassarri sottolinea la questione ancora irrisolta dei cittadini italiani che, avendo subito i provvedimenti di esproprio da parte della Libia, hanno sinora ricevuto un indennizzo solo parziale dei danni economici sofferti.

  

Il ministro Frattini , nel riprendere le osservazioni formulate circa l’indennizzo per i beni sequestrati e confiscati ai cittadini italiani in Libia nel 1970, puntualizza il carattere complesso della questione, facendo peraltro presente che una legge dello Stato italiano del 1985 ha già provveduto, a titolo di acconto, a riconoscere un determinato indennizzo agli aventi diritto. Nel corso dei decenni passati il contenzioso ha riguardato innanzitutto gli elementi di valutazione per la determinazione del valore dei beni confiscati, tenendo conto della circostanza che l’Italia ha sempre contestato la stima da parte libica. L’ultima verifica effettuata dalle associazioni degli aventi diritto, viceversa, ha stimato un valore totale degli indennizzi di circa tre miliardi di euro. Si tratta di una cifra molto consistente, prosegue il Ministro, a monte della quale peraltro si presenta la complessità dovuta all’incertezza nella determinazione del valore dei beni oggetto del contenzioso. Dopo aver ribadito che le somme versate nel 1985 sono da considerarsi meramente come un acconto degli indennizzi spettanti, il Ministro puntualizza la diversità della questione rispetto ai crediti vantati dalle imprese operanti il Libia. Occorre inoltre registrare il sostanziale rifiuto della Libia di affrontare tale tematica. Tutto ciò considerato, ritiene opportuno una riflessione per individuare gli spazi eventuali per la definizione di una seconda legge di indennizzo che, per uscire dalle secche di una trattativa sui valori di difficile determinazione, dovrebbe prevedere un indennizzo su base forfetaria.