Avvenire – 23 Settembre 2008

Da oggi gli italiani rimpatriati a forza dalla Libia nel 1970 effettueranno un picchetto no stop e a oltranza davanti a Palazzo Chigi per «ottenere da Berlusconi un incontro e un impegno preciso circa i risarcimenti» che reclamano.

«E’ vero che siamo vecchi e stanchi dopo 38 anni di attesa – dice Giovanna Ortu, Presidente dell’Associazione Rimpatriati dalla Libia – ma nessuno pensi di imbrogliarci facendo carta straccia dei nostri diritti, offrendoci in cambio il visto turistico per “tornare nella nostra Patria” o addirittura di sbarazzarsi di noi rispedendoci a vivere nei duecento complessi di edilizia abitativi che il Trattato prevede»

«Il Presidente del Consiglio – prosegue Ortu – pur nell’ansia di concludere l’“accordo storico” con la Libia avrebbe dovuto far meglio i suoi conti, includendovi anche lo stanziamento per il nostro definitivo anche se tardivo indennizzo e soprattutto avrebbe dovuto darci un segno della sua considerazione e del suo rispetto, ricevendo una nostra delegazione»

Giovanni Grasso