– 5 Maggio 2008

Lettera al Presidente Berlusconi

Signor Presidente,

mi rivolgo a Lei innanzi tutto per felicitarmi dell’ottimo successo elettorale conseguito che La mette in condizioni di terminare quel processo di rinnovamento del Paese interrotto due anni fa, anche per quanto riguarda le relazioni con la Libia e la vicenda delle riparazioni che il suo leader rivendica per cancellare il “passato colonialista dell’Italia”.

Purtroppo lo stato dei rapporti bilaterali desta preoccupazione già prima che il Suo Governo si sia insediato e abbia quindi la possibilità di intervenire in maniera concreta.

Mi riferisco alle affermazioni di Saif Gheddafi e alla inaccettabile ingerenza politica nei confronti del nostro Paese e del Suo autorevole lavoro di formazione del Governo.

A mio avviso questo è un atto che non giunge inaspettato in quanto negli anni i rapporti con la Libia sono stati caratterizzati da troppa condiscendenza. Sono certamente consapevole dell’importanza di intrattenere buone relazioni con un partner strategicamente rilevante sotto molteplici aspetti, ma ritengo che questo risultato non possa essere conseguito a scapito della dignità dei cittadini italiani in generale e dei rimpatriati dalla Libia in particolare.

Sono certa che saprà far valere presso il Colonnello Gheddafi le ragioni dell’Italia e in particolar modo riuscirà, a differenza del precedente Governo, a mettere sul piatto della bilancia anche la questione dei beni confiscati ai cittadini italiani nel 1970 e mai considerati nelle trattative come già incamerati dal governo libico.

Mi auguro che, nonostante i Suoi molteplici impegni, Lei riesca a riservarmi un piccolo spazio nella Sua agenda.

AugurandoLe di cuore buon lavoro nella difficile esperienza di governo del Paese in un periodo particolarmente arduo, Le porgo cordiali saluti.