I jihadisti lanciano un’offensiva nel territorio controllato da altre milizie islamiche

I jihadisti dello Stato Islamico attaccano l’aeroporto di Tripoli con un blitz che porta alla periferia della capitale la sfida alle milizie islamiche di “Fajr Libia”. Miliziani di Isis, a bordo di pick-up, hanno dato l’assalto alla prigione che si trova nella base aerea di Mitiga al fine di liberare alcuni detenuti. Almeno tre guardie della sicurezza sono stati uccisi. «Prima vi è stata un’esplosione, poi hanno sparato con armi automatiche» ha affermato un testimone del blitz a reporter locali.  

L’OFFENSIVA ISIS A TRIPOLI  

La base di Mitiga è adoperata come aeroporto di Tripoli poiché lo scalo internazionale è stato chiuso a seguito di scontri armati fra opposte milizie. Tripoli è nella mani degli islamici di “Fajr Libia” che contestano la guida del Paese al governo legittimo, fuggito a Tobruk in Cirenaica. Isis controlla la città di Sirte, a 450 km da Tripoli, e con il blitz contro la base aerea di Mitiga dimostra la capacità di operare in profondità in territorio altrui. Finora gli unici attacchi di Isis messi a segno nell’area di Tripoli avevano avuto per obiettivo ambasciate straniere. 

IL “RISIKO” IN LIBIA  

Proprio di Libia si parla nell’ultimo numero di “Dabiq”, magazine in lingua inglese dello Stato Islamico di Abu Bakr al-Baghdadi. Abul Mughirah al Qahtani, capo delle operazioni di Isis in Libia, spiega che i suoi uomini «sono in guerra con i maggiori gruppi islamici locali» ovvero contro “Ansar al Sharia” legata ad “Al Qaeda nel Maghreb”, contro le “Brigate Martiri Abu Salim” di Derna, il Gruppo combattente islamico (LIFG) composto di veterani dell’Afghanistan, e soprattutto contro “Fajr Libia” che controlla Tripoli. Anche in Siria e Iraq il primo obiettivo tattico di Isis è stato combattere gli altri gruppi islamici, al fine di assumere il controllo dell’intera area jihadista.