Le forze governative della Libia riconosciute a livello internazionale hanno neutralizzato almeno 10 membri delle milizie affiliate al generale Khalifa Haftar domenica scorsa durante i bombardamenti, mentre la capitale Tripoli è stata scossa da un bombardamento da parte delle milizie del feldmaresciallo.

L’esercito ha distrutto quattro postazioni di osservazione sul fronte del Mashru nel sud di Tripoli, uccidendo e ferendo un totale di 18 uomini tra milizie e mercenari, è stato comunicato dall’ufficio stampa dell’organo filogovernativo Burkan al-Ghadab. Le forze di Haftar hanno bombardato la capitale, minacciando l’approvvigionamento idrico principale di Tripoli, riferisce Reuters. Secondo la stessa fonte, uomini armati hanno preso d’assalto una delle strutture del principale fornitore idrico nel nord ovest della Libia, riducendo così la fornitura alla popolazione.

Ormai sono passati tredici mesi da quando Haftar ha lanciato l’attacco a Tripoli nell’aprile del 2019, ma l’intervento della Turchia ha fatto guadagnare il terreno perso al GNA, il governo riconosciuto dall’ONU. Il feldmaresciallo, sostenuto da EAU, Egitto e Russia, la scorsa settimana ha annunciato una nuova campagna aerea, ma da allora la maggior parte degli attacchi lanciati è avvenuta attraverso l’artiglieria. Il mese scorso le forze filogovernative hanno riconquistate una serie di città nel nord-ovest del Paese, ristabilendo il loro controllo nel territorio tra la capitale ed il confine tunisino.

Vista satellitare Libia con aeroporto Mitiga

I residenti di Tripoli hanno descritto il bombardamento delle ultime ore come il peggiore dopo settimane di guerra. L’aeroporto internazionale di Mitiga, l’unico funzionante della capitale è stato presa di mira per il secondo giorno di fila, dopo che nella giornata di sabato avevano perso la vita sei civili.

La missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), che ricordiamo ad oggi non ha un inviato speciale, ha condannato questa serie di attacchi indiscriminati, attribuibili alle forze “pro Haftar“; qualche settimana fa, la stessa ONU affermava che le forze di Haftar erano responsabili dei quattro quinti dei morti civili nella guerra libica nel primo trimestre del 2020.

Il ministro degli esteri turco, Mevlüt Çavuşoğlu, ha condannato gli attacchi di Haftar, affermando che si tratta di crimini di guerra, aggiungendo che è inaccettabile che le Nazioni Unite  restino immobili di fronte a queste brutalità., e sottolineando che la comunità internazionale ha la responsabilità di impedire l’uccisione di donne e bambini, specialmente in un periodo sacro per tutti i musulmani come quello del Ramandan e in un momento storico come quello della pandemia di coronavirus.

 

 

 
Mario Savina, analista geopolitico, si occupa di flussi migratori e dell’area euro-mediterranea. Ha conseguito la laurea in Lingue e letterature straniere all’Università di Bologna, la laurea magistrale in Sviluppo e Cooperazione internazionale a La Sapienza, dove ha ottenuto anche un Master II in Geopolitica e Sicurezza globale. Attualmente, oltre ad essere redattore del periodico Italiani di Libia, collabora con il centro Studi Roma 3000 e con il webmagazine Affarinternazionali.it.